M3GAN: un film perfetto. Una bambola Killer spietata e dotata di intelligenza artificiale per il nuovo (e riuscito) film horror sci-fi targato Blumhouse

Viste le premesse e l’apparente somiglianza con l’inutile remake de La bambola assassina uscito nel 2019,

il rischio che M3GAN fosse l’ennesimo horror mediocre era molto alto, ma questa produzione

targata Blumhouse Atomic Monster si è rivelata migliore di quanto ci si potesse aspettare.

Dopo aver perso i genitori, la piccola Cady viene affidata alla zia Gemma (Allison Williams), inventrice per

una grossa società di giocattoli hi-tech, e la donna decide di regalare alla nipote il primo prototipo di un

androide progettato per diventare “il miglior amico di ogni bambino”. Nonostante le ovvie analogie

con Annabelle ChuckyM3GAN attraverso una sceneggiatura senza troppi fronzoli si muove (con tutti i

limiti del caso) nel mondo reale, un mondo dove non c’è spazio per maledizioni, spiriti e riti voodoo,

presentando una critica sociale piuttosto chiara alla parziale involuzione del rapporto genitori-figli.

m3gan horror incontro

In questo caso troviamo una mamma/tutrice single (situazione familiare purtroppo molto più in voga oggi

rispetto a 20-30 anni fa), troppo presa dal suo lavoro per una grande azienda volta al consumismo e a

cercare nuovi modi per monopolizzare l’interesse dei bambini, che per il “bene” della nipote decide senza

pensarci troppo di affiancarle una presenza non umana al fine di riempire la sua vita in un momento molto

delicato. Il risultato non può che essere il progressivo distaccamento dalla realtà da parte della piccola, un

po’ come succede per quei bambini a cui vengono messi in mano cellulari, tablet e simili per tenerli

“impegnati” o non farli annoiare, finendo solo per farli tristemente rimbambire e allontanarli dalla vita reale.

Il film tuttavia non si concentra in maniera esclusiva sul rapporto bambina-androide, ma mostra

parallelamente le soddisfazioni professionali di Gemma (una Allison Williams sempre brava e in parte) e il

progressivo attaccamento di Cady a M3GAN, un attaccamento morboso ben esplicato che ha origine

dall’elaborazione di un lutto, ma del quale la zia si accorgerà troppo tardi.

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Il giovane Gerard Johnstone alla regia riesce a fornire la giusta dose di ansia e inquietudine. Sicuramente c’è già qualcosa di ancestralmente inquietante nel vedere oggetti inanimati dalle sembianze umane che prendono vita o nella tecnologia che sfugge al controllo del proprio creatore, ma le situazioni di tensione e di pericolo imminente all’interno della pellicola, con la giusta dose di splatterblack humor e qualche jumpscare mirato, riescono non solo a livellare sufficientemente un film dal ritmo piuttosto compassato, ma creano anche un lento e costante crescendo fino al dinamicissimo finale.

M3GAN, primo horror del 2023, si muove su un terreno già ampiamente esplorato sia dal punto di vista orrorifico che fantascientifico, ma lo fa in maniera sapiente e, per quanto possibile, sufficientemente innovativa, senza dare più di tanto la sensazione di déjà vu e soprattutto con il pregio di non prendersi assolutamente troppo sul serio. Di certo non farà urlare al capolavoro, ma assistere a un horror capace di offrire del buon intrattenimento e anche qualche spunto di riflessione è senz’altro un modo incoraggiante per iniziare questo nuovo anno al cinema.


Megan è stato anche un grande successo di marketing. La Universal e la Blumhouse, le società che hanno prodotto il film, hanno ingaggiato attrici che impersonano un vero e proprio esercito di Megan all’esterno dei cinema più importanti. Questo fattore sta spingendo ulteriormente le persone, che vanno al cinema anche per essere intrattenute dalle finte bambole. Variety ha ascoltato il parere di Shawn Robbins, capo delle analisi del sito BoxOffice.com: “Universal ha fatto un ottimo lavoro con il marketing. Megan era già un successo virale dopo i primi trailer. È così che ti rivolgi al pubblico giovane ora”. La generazione TikTok ha dato una spinta enorme poi al personaggio e al film.


Andando oltre alle tecniche per cercare di promuore al meglio il film, la verità è che Megan è un successo di pubblico e di critica. Una cosa davvero rara per un film horror. Per SpectrumCulture, “le interpretazioni sono fondamentali per l’effetto”. Rachel Wagner conferma: “Se volete tuffarvi in un film horror divertente, date una possibilità a M3GAN. È un buon momento al cinema”. E così, la striscia di successi dell’horror prosegue. Dopo “The Menu”, dopo “Smile”, dopo “Barbarian” questo nuovo titolo sta riscuotendo grande successo.