LORENZO CREA: GIORNALISTA CARISMATICO, PROFONDO E SENZA FILTRI

Esordisce a soli 21 anni nel giornalismo che conta, da quel momento non si è piu’ fermato. Uomo carismatico, giornalista professionista, ufficio stampa e abile organizzatore di eventi è tra gli under 35 piu’ noti del settore giornalistico e spettacolo, ecco Lorenzo Crea, direttore del quotidiano nazionale online Retenews24 che si racconta senza filtri, solo come lui sa fare, e ci ha anticipato i suoi progetti presenti e futuri.

Lorenzo Crea, chi è oltre il giornalista?

É un Uomo di 34 anni che non vive la vita come una condanna, nonostante dolori fortissimi che in tanti conoscono, ma come uno stimolo continuo a migliorarsi a fare cose nuove e belle. Spesso mi attaccano perché sono un “gaudente” (così mi definisce mia Madre). Non so se la definizione sia corretta, so che non sono un ipocrita.
Molti quelli che mi fanno, anche in questi giorni, la lezioncina morale sono in realtà i peggiori farisei.
Prima ci restavo anche male oggi vado avanti con forza. Ho tanti progetti, idee da realizzare e soprattutto spero di poter incontrare una persona che mi “pacifichi”. Nel senso letterale del termine. Mi dia pace, serenità e stabilità. Io però non la cerco. Ma sicuramente basta con gli amori nevrotici e con le storie tormentate. Anche se non rinnego nulla e anzi ringrazio Dio di aver sempre avuto Donne meravigliose al mio fianco.

Sei impegnato su piu’ fronti, direttore della testata nazionale Retenews24, direttore di GTChannel. In quale ruolo ti senti piu’ a tuo agio?

Retenews24 é un progetto che ho sposato, ha avuto mille problemi, persone che hanno provato in tutti i modi di abbatterlo o di appropriarsene in maniera inquietante. Ma è lì, esiste. Meno forte di un tempo forse, ma non c’è un collega che non mi chiami per avere il suo comunicato pubblicato sul nostro giornale e non c’è una persona che possa dire di non conoscerlo. È una realtà. E io sarò Direttore di Retenews24 a vita per volere di chi lo amministra. Gt Channel è una Tv giovane, dinamica, che ha voglia di crescere.
Tony Florio, che ringrazio per la fiducia, guida una squadra di persone straordinarie che mi hanno accolto con affetto e collaborazione. 
Abbiamo fatto tante trasmissioni per raccontare Napoli e la Campania, nessuno si é speso come Noi in questi mesi lo dico senza presunzione. Per me non conta la qualifica di Direttore, certo esserlo di due testate è un grande onore, la cosa importante è lavorare per informare la gente. Per far sentire la nostra presenza sul territorio. Il resto sono chiacchiere da maestrini un po’ noiosi.

Come vedi il giornalismo di oggi rispetto a quello di ieri?

Oggi chiunque, grazie ai social, si sente “giornalista”. Dice la sua, divulga informazioni, notizie varie. I cellulari sono telecamere vere e proprie e tutti si sentono reporter.
Da una parte è un bene. Vuol dire che opinione pubblica è anche più diffusa. Dall’altra il rischio che si diffondano fesserie è enorme. In questi mesi se ne sono contate a centinaia. E finisce che la gente non sa più a chi credere. Anche nostra funzione è svilita e “il giornalista” non è più rispettato come una volta. Inutile negarlo. Certo anche noi abbiamo commesso non pochi errori. Questo voler guardare dal buco della serratura, giudicare tutto e tutti dall’alto di chissà quale pulpito è sbagliato. Parliamo del merito e nel merito delle questioni. E evitiamo di trasformare i nostri giornali e le nostre tv in strumenti di lotta contro il prossimo. I fatti separati dalle opinioni, sempre.

Campania Domani è il tuo nuovo programma su GT Channel. Come nasce l’idea?

Ad Aprile con Tony, Mario Albano e i ragazzi di GT decidemmo di girare un documentario “Un’altra idea di Napoli” per raccontare all’Italia il miracolo della Campania e del nostro territorio nella gestione della Fase 1 del Covid. A partire dal grande senso di responsabilità dei nostri concittadini. Fu un prodotto Tv molto apprezzato. Tanto che decidemmo di realizzare un Talk di 10 puntate per dare voce alle categorie sociali ed economiche per discutere del rilancio della Campania. Sono emersi spunti di riflessione interessanti, abbiamo dato vita a dibattiti veramente coinvolgenti e capaci di parlare davvero dei problemi e delle prospettive del territorio. Siamo stati quelli che hanno raccontato le elezioni regionali minuto per minuto. Che hanno mandato in onda in diretta le immagini degli scontri di poche settimane fa nelle strade di Napoli e ci siamo assunti la responsabilità di continuare ad ascoltare la città. Continueremo a farlo.

Il tuo rapporto con i social?

Qualcuno dice compulsivo. In parte è vero. Ma lei non ha idea del numero di persone che mi chiedono informazioni in questo marasma di ordinanze dpcm e decisioni varie.
Non riesco a negare una risposta a nessuno. E reputo doveroso da parte mia continuare a lavorare con i miei social per garantire una informazione costante e precisa. Anche se a volte non è facile visto che il Governo come è noto cambia “colori” dalla sera alla mattina. Ovviamente sui social c’è molta della mia vita non professionale e questo aumenta il numero dei “guardoni”. Spesso e volentieri pubblico foto che per me sono assolutamente normali dalle quali scaturiscono dei polveroni tanto ridicoli quanto strumentali. Mia nonna che era una signora inglese molto severa quanto “tranchant” amava ripetere due cose: male non fare paura non avere e poi che la malizia è sempre negli occhi di chi guarda. Io non cambierò di una virgola utilizzo dei miei social. 

Un consiglio che vuoi dare ai piu’ giovani che vogliono intraprendere la strada del giornalismo.

Nessun consiglio. Chi dà consigli o si mette in cattedra è un trombone. 
Per carità. Ai miei coetanei ma soprattutto ai ventenni che approcciano a questo mondo dico di essere trasgressivi, poco formali, assolutamente liberi di sbagliare e di vivere a pieno la bellezza di questo lavoro. Che non è un modo per dire al prossimo cosa è giusto e cosa no, non siamo preti. Ma è uno strumento straordinario di sapere e di conoscenza. Date notizie che parlano della vita reale delle persone. Non cadete nella tentazione di trasformarvi in PM o in piccoli Savonarola. La libertà di opinione e di informazione é preziosa e va onorata parlando sempre di cose, lo ripeto, mai di persone. Questo continua a essere il mestiere più bello del mondo.

Sei legato al mondo dei grandi eventi, in qualità di pr e ufficio stampa. Qual’è il segreto per un evento di successo? Ed oggi con il Covid19 questo settore è in grave crisi… Consigli per una repentina ripresa….

Puntare sulla capacità di fare davvero squadra e di costruire sinergie solide e durature. Imparare ad allargare la rete dei rapporti personali e ad alzare ponti non muri. Di nessun tipo. Viviamo il tempo più difficile dal dopoguerra a oggi.
Chi pensa di salvarsi da solo non ha capito che la teoria dell’orticello è trapassata. Non ce ne facciamo nulla del piccolo mondo antico.
Dobbiamo immaginare un villaggio globale dove diritti e doveri vadano di pari passo, dove la solidarietà non sia qualcosa di retorico, e dove le opportunità sostituiscano i sussidi e le elemosine sotto forma di bonus.
Dobbiamo combattere la povertà non la ricchezza. L’invidia sociale è qualcosa di orribile è demagogico.
Puntiamo sulla crescita felice non sulla decrescita che felice non può mai esserlo.

Un modello di giornalista italiano al quale ti ispiri?

Enrico Mentana per il ritmo inimitabile che dà ai suoi dibattiti, specie le mitiche “maratone”.
Bruno Vespa perché comunque la pensi ha una autorevolezza tale che “Porta a Porta” è davvero la “terza camera” del Paese e poi Alfonso Signorini, che conosco personalmente, e che ha reso il “gossip” qualcosa di gradevole e non per forza “trash”. Solo una persona con la sua cultura poteva riuscirci.

Progetti futuri?

Tanti. Uno glielo anticipo. È una trasmissione tv che si ispira a quello che secondo è il format più bello del secolo (non le dirò quale) e al quale stiamo lavorando in gran segreto insieme a Tony e ai ragazzi di GT.
Poi spero di riprendere a breve i forum sulla città con Retenews24 visto che a Maggio si vota per il Comune di Napoli e mi auguro di fare anche qualcosa in Radio. Anzi mi offro volentieri agli amici editori radiofonici. Se penso che io possa essere utile in qualche progetto ci sono. Poi spero di poter riprendere i Miei amati eventi e in questo senso mi auguro che una iniziativa istituzionale alla quale sto lavorando con il Presidente della Confesercenti Schiavo vada in porto: sarebbe un bel segnale per tutto il mondo della moda e del suo indotto al quale sono da sempre molto legato.

a cura di Giuseppe Cossentino e Nunzio Bellino www.elasticmedianews.it editorial director Nunzio Bellino