LAURA DEVIKA DAL GRANDE FRATELLO 9 AD UNA NUOVA VITA

Quattro chiacchiere con l’influencer e Social Media Manager Laura Devika, volto noto al pubblico televisivo. Nel 2009 è stata infatti una delle concorrenti della nona edizione del Grande Fratello e, dopo alcuni anni trascorsi nel mondo dell’editoria, ha deciso di ritirarsi dal mondo dello spettacolo per avviare una sua attività suoi social e non solo, come ci ha raccontato in questa intervista.


Salve Laura, sui social si occupa di Social Media Strategy e Marketing. Mi chiedevo come è arrivata a farsi strada in questo mondo.

“Ho iniziato ad occuparmene perché, comunque, vengo dal mondo editoriale. In passato, ho smesso di lavorare per il mondo dello spettacolo per ovvio motivi. Ormai fa parte di quel mondo lì qualsiasi persona. Per differenziarmi, ed avere delle competenze lavorative concrete, mi sono buttata nell’editoria. Quando la carta stampata è entrata in crisi, mi sono indirizzata più verso il web”.

Quindi non ha una buona opinione della televisione attuale?

“No. Non ho una buona opinione. Per quanto riguarda me, ho fatto recitazione e dizione, mentre oggigiorno basta fare una manovra di gossip o andare col primo calciatore che ti capita per fare televisione. Quindi, mi chiedo, che cos’è la televisione? C’è un sottilissimo file rouge tra fare televisione e il diventare un giullare di corte. Io quindi, per non rovinare la mia reputazione diventando una pagliaccia, evito proprio di farla. Non c’è più nessuna dignità; per apparire fanno a gara a chi è più rifatta, non hanno nessun rispetto nei confronti del loro corpo”. 

E’ una triste realtà quella che sta descrivendo…

“E’ abbastanza triste. La colpa è soprattutto dell’era che stiamo vivendo in questo momento. E’ un’epoca un po’ da carne da macello. Un paio d’anni fa, ad esempio, se si faceva un calendario era una cosa pazzesca e bellissima, mentre adesso si vede più sui social la carne da macello, che da altre parti. In tv poi si tende a urlare, urlare e urlare. E’ una roba che non capisco. E’ un circolo vizioso; diventa un po’ come una droga. Più fai gossip e vai in tv, più fai gossip e vai in tv. Però quando finisci tutte le carte che hai da giocare, te ne stai a casa”.

Parla così perché è successo anche a lei dopo il Grande Fratello 9, dove è stata tra i concorrenti?

“Diciamo che ho preso l’ondata positiva post Grande Fratello. Poi ho fatto una famiglia in seguito all’esperienza nel reality: sono mamma di un bimbo di sette anni. Nella vita arrivi ad un bivio: non sei bella eternamente e l’importante è avere un lavoro. Ad esempio, come posizione lavorativa non ho mai visto nessuno che fa l’opinionista, a meno che non hai degli argomenti, non sei giornalista, psicologo, filosofo. Quindi, ad un certo punto, mi sono fatta dei corsi di formazione al fine di lavorare per degli editoriali, dei giornali, e mi sono poi buttata sul mondo dei social. Le uniche cose che faccio in televisione sono le televendite”.

Che tipo di televendite fa?

“Sono su dei canali di Sky e i brand li cerchiamo proprio noi. Siamo un gruppo di persone dove io sto sia davanti, sia dietro il video. Cerchiamo dei brand Made in Italy che abbiano una loro storicità. Sono una grande appassionata delle televendite di moda, non so nemmeno io perché. Lì, alla fine, è già tutto preconfezionato”.

Passiamo alla sua attività di influencer. Anche lì sta cercando di distinguersi rispetto ad altri. 

“Esatto. Il mio profilo è caratterizzato dal fatto che non ho nudità. Funziona perché è super pulito. Infatti, come influencer lavoro parecchio, oltre alla mia attività di gestione di profili di brand di moda. Principalmente, perché sono convinta del fatto che fare l’influencer non voglia dire mettere in mostra le tette e il sedere. Nessuno nel campo della moda le mette in vetrina. Questa è una cosa vergognosa. La donna può essere sensuale anche mostrando semplicemente un dettaglio del proprio corpo. Trovo quindi veramente ridicole quelle che non hanno dietro una storytelling, che non cercano un coinvolgimento da parte del pubblico. Così tutti possono comprarsi i follower, mettere una foto in mostra e fare gli influencer”.

Già. Invece cosa ci vuole in più dal suo punto di vista?

“Ci vuole una pianificazione, un tipo di brand, una proposta commerciale. Non si arriva per caso a fare gli influencer. Altrimenti, tornando anche al fatto della sola ed unica bellezza, è un mondo fumoso che, prima o poi, termina. Non fraintendiamoci, anche io 13 anni fa ho fatto un calendario, ma ho notato che adesso stiamo facendo costantemente dei passi indietro. Vorrei dunque capire perché certe ragazze mostrano più il fondoschiena della loro faccia. I fondoschiena di cui parlo sono bellissimi, per amor del cielo, ma bisogna anche comunicare con i follower, parlare della propria vita. Chi mostra solo il suo corpo lo trovo davvero fuori luogo, anche perché ci rimettiamo noi che lavoriamo davvero”.

Ha una sua azienda, attività. Immagino tratti anche i clienti privati.

“Si, sia privati e sia moda. L’importante è fare la pianificazione col cliente, riuscire ad aumentare il tasso di engagement, che è una buona proporzione tra commenti, like e follower. Quello è il fulcro principale del mio lavoro. E poi i contenuti: bisogna narrare la personalità di chi sta dietro ad un profilo. Poi puoi usare davvero tutti i tipi di foto: dal cibo ai panorama. L’importante è coinvolgere emotivamente gli utenti. Faccio, per questo, anche consulenza per le aziende, di vari settori. Mi sono specializzata più nei brand di abbagliamento, ma la prassi è uguale per i clienti, anche se variabile per i prodotti da proporre. C’è uno studio dietro perché bisogna intercettare il pubblico di riferimento di ogni cliente. E’ un lavoro che amo, ma che ti porta dietro tanto tempo. Devi sempre aggiornarti perché l’algoritmo cambia tanto. Ci sono un sacco di ingredienti che vanno sempre aggiornati”.

E’ difficile farsi strada sui social che, come lei stessa ha detto, cambiano in continuazione?

“Come influencer faccio tutt’ora fatica, perché ho 53mila follower e non un milione. Sono verificata, ma per raggiungere un profilo interessante e vendibile sul mercato ci ho messo quattro anni. Per i clienti, una volta che fai crescere il profilo, ci fai un case history e riesci a portare un brand ad una buona posizione sui social, tutto passa naturalmente. L’importante è aggiornare il cliente sui dati statistici: dimostrare il pression, gli utenti unici e le varie iniziative. C’è sempre dietro una strategia di marketing precisa”.

Mi ha incuriosito una cosa che ha detto prima, ovvero i suoi studi in recitazione. Se capitasse qualche proposta, è una strada che riprenderebbe oppure l’ha abbandonata del tutto?

“Ho completamente abbandonato la televisione, però ogni tanto partecipo a Mudù su Telenorba, dove facciamo più che altro cabaret. Siamo arrivati in un momento storico dove tutte fanno le grandi attrici, le professioniste. Quindi lascio lo spazio a loro, che hanno tanta voglia di apparire, perché tanto tutto finisce prima o poi e dunque potrei arrivare io. Fare l’attrice non ha limiti di età. Posso fare un film anche a 45 anni”.

Se potesse tornare indietro nel tempo rifarebbe il Grande Fratello 9?

“All’epoca del Grande Fratello avevo 22 anni. Sono entrata dentro ingenuamente, non pensando ai meccanismi della televisione. A quell’età, consiglio vivamente un’esperienza di questo genere. Dopo, per tre anni, ho lavorato davvero tanto, ma mi sono tolta dal mondo. Vorrei tornare più attivamente perché ho la competenza e la furbizia per riuscire a fare le cose. In quel periodo, invece, mi sono fidata, forse, delle persone sbagliate. Sono molto cambiata, anche per via della goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sono una persona senza peli sulla lingua. Col tempo sono diventata più acidella. Però sì, il Grande Fratello lo rifarei assolutamente. Le dico anche che ho fatto pure i casting di Pechino Express. Rifarei questo tipo di esperienze, ma con un’altra ottica”.

Sente ancora qualche ex concorrente del Grande Fratello?

“Non frequentemente. Sento ogni tanto Vanessa Ravizza, Gianluca Zito, Vittorio Marcelli e Siria De Fazio. Con quest’ultima, dentro la casa non eravamo amiche, ma in seguito lo siamo diventate. Lì l’atmosfera è un po’ irreale, la situazione di stress fa uscire il peggio delle persone. Ero poi molto stanca, avevo la pressione bassa perché mangiavo poco e male. Non potevo essere particolarmente attiva. Ero una peperina. Forse ora sono peggio perché so usare i termini giusti, so far capire le cose senza dirle”.

Ultima domanda. Visto che ha già menzionato suo figlio. Che tipo di mamma è lei?

“Sono una mamma moderna, nel senso che rispetto molto i tempi e le volontà di mio figlio. Lo ascolto tanto, mi piace anche fare i compiti con lui, spiegargli i concetti. Noto che mio figlio è un esteta: posiziona i pastelli dal più chiaro al più scuro, la matita dev’essere del colore del temperino. Vedo molto di me in lui. E’ un grande ballerino: balla tutti i tormentoni. Mi rispecchia tanto. E’ un bambino vitale, giocherellone. Essendo diventata mamma a 26 anni, è bello condividere tante cose con lui: andare al parco, giocare. Sono una mamma premurosa, con delle regole che faccio però capire. Non mi impongo, cerco di accompagnare mio figlio nel seguire delle regole. Non voglio mai che abbia completamente o il sì o il no. Tutto dev’essere fatto con moderazione”.

A cura di Roberto Mallò per MassMedia Comunicazione

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