La scrittrice Costanza Marana torna in libreria con “Il crepuscolo del sogno”
Dopo il primo libro “Rêverie di una vita in terza persona” uscito lo scorso anno, la scrittrice Costanza
Marana torna sul panorama editoriale con “Il crepuscolo del sogno”, pubblicato nuovamente dall’Erudita
Editore.
Ad Arles, “ove Rodano stagna”, cellula, esistente e allo stesso tempo immaginaria, dell’iter narrativo, si
compone il selciato percorso da Aurelian. La sua esistenza si rivela nel contesto familiare, in quello
sentimentale e nei rapporti d’amicizia. Lo scenario è mobile: una piattaforma onirica; la Camargue
in una nuvola rosa di fenicotteri; una locanda-teatro in cui si rappresenta il paradosso della vita.
Nel contesto narrativo organico, reale e immaginario si compenetrano in uno stilema quotidiano che
associa e rimanda a riferimenti culturali, letterari e artistici, immergendo i vari personaggi
nell’eterogeneità delle vicissitudini.
“Ho scritto Il crepuscolo del sogno perché credo nella continuità dell’idea di letteratura e scrittura che
propongo fondata sulla ricerca della bellezza e della poesia nelle malie del quotidiano, edificata sul
potenziale immaginario, non esclusivamente autoreferenziale, e che consideri la memoria e il passato
poiché tutti noi siamo parte di un continuum – ha dichiarato l’autrice Costanza Marana.
Provengo da studi di storia medievale e moderna e da un’esperienza nell’ambito letterario-scientifico e
credo profondamente nel connubio tra letteratura e storia poiché l’astrazione e l’immaginazione fanno
parte del tessuto reale.
Il libro è nato al crepuscolo. In quel momento che succede al tramonto in cui la luce è incerta che io amo
chiamare insulare poiché si può percepire vivo il contatto con la parte più intima di noi stessi, il nostro
inconscio, il nostro pensiero.
Il significato del mio libro è racchiuso nella parola ‘tensione’. La tensione verso la propria tonalità primaria.
Il rapporto tra la finitezza dell’uomo e il creato che lo circonda, il rapporto tra la contingenza e ciò che è
eternabile”.
Da lettrice Costanza Marana ha sempre creduto nel potenziale visivo della lettura e lo si percepisce
nitidamente anche quando indossa le vesti di scrittrice.
Leggere è entrare in un’atmosfera e nell’esperienza di autrice, attraverso lo scambio con i lettori, ha creato
un circolo virtuoso, un gioco di rimandi, accedendo, insieme, a quel piccolo mondo antico che descrive la
poetica del quotidiano.
Autore: Costanza Marana
Titolo: Il crepuscolo del sogno
Anno: 2021
Casa editrice: L’Erudita
Pagine: 118
Prezzo: 15 €
Uscita: dicembre 2021
ISBN: 9788867707089
Sinossi “Il crepuscolo del sogno” di Costanza Marana
“Il crepuscolo del sogno” descrive l’orma di una vita, contemplata nelle sue suggestioni, nei suoi
meccanismi inconsci e automatismi, profusi nel contesto reale.
Ad Arles, “ove Rodano stagna”, cellula, esistente e allo stesso tempo immaginaria, dell’iter narrativo, si
compone il selciato percorso da Aurelian. Nella rappresentazione simbolica del testo il vero protagonista
rimane il manto argenteo del Rodano. Dalla bocca alle sue foci, esso costituisce rifugio e antro di un altro
universo parallelo, dove vige la legge del mondo delle acque, ingannevoli, senza memoria e senza tempo.
L’esistenza di Aurelian si rivela nel contesto familiare, in quello sentimentale e nei rapporti d’amicizia; nel
perdersi nel Creato, militando nell’imbrunire, perseguendo, affiancandola alla realtà, una causa
immaginaria. Al medesimo tempo si sovrappone la realtà della tenerezza e del grottesco dei sentimenti
vissuti negli aspetti più concreti, in cui all’affetto per l’estrema delicatezza di una donna, Adele, corrisponde
la volontà di autocondannarsi a “un sorriso di chi nasconde”, Ambre.
Aurelian filtra ogni aspetto della vita con l’intelletto. Egli prende consapevolezza del Bene e del Male
attraverso l’arte, contemplando il giudizio universale della cattedrale di Saint Trophime, battezzato alla
religione dell’infinito sul ponte di St. Bénézet. Egli stesso vuole far parte del giogo simbolico come
nell’attimo in cui si ferma ad ascoltare il canto languido di Titone oppure si ammanta del giallo isterico
della pittura di Van Gogh. Lo scenario è mobile: una piattaforma onirica; la Camargue immersa in una
nuvola rosa di fenicotteri; una locanda-teatro in cui si rappresenta il paradosso della vita.
Cenni biografici – Costanza Marana
Nata (1978) nella città dal respiro eterno, Roma, ha vissuto nell’eterogeneità e nella contraddizione che la
accompagnano. Seconda patria, Firenze, dove l’armonia primigenia e composta conserva l’animula, vagula,
blandula di sua nonna.
Ha conseguito dapprima una laurea (vecchio ordinamento) in scienze politiche con indirizzo storico,
concludendo con una tesi concernente la tematica delle aspettative di ruolo. L’attesa e la coscienza di
formare un’identità e un’individualità hanno orientato i suoi interessi verso una laurea magistrale in storia
medievale e moderna. La sensazione di sentirsi inserita in un continuum con la memoria e in continua
dialettica con il passato l’ha portata ad eseguire un lavoro storiografico su alcuni carteggi di metà del
seicento, ricostruendo la vita della duchessa Giovanna della Tolfa Frangipane Orsini attraverso il suo
stilema, il suo respiro tra una parola e l’altra, la sua punteggiatura emotiva.
In seguito alla pubblicazione di questa ricerca in una miscellanea (“Papa Benedetto XIII Orsini. Studi e
testi.”, Adda editore, 2017) avente ad oggetto il personaggio di papa Benedetto XIII Orsini, ha collaborato
con alcune riviste di settore storico-artistico.