La Loggia occulta – Democrazia a rischio: dagli accordi di Yalta ai nuovi conflitti bellici


Prodotto da App Movie e Virgo Group, è disponibile sulle migliori piattaforme La Loggia
occulta – Democrazia a rischio, diretto da Mario Chiavalin con montaggio di Mario
Tesauro, musiche a firma di Giampiero Sanzari e Sursumcorda e scenografie a cura di
Matteo Perico e Domenico Colella.
Un docufilm che ripercorre la storia d’Italia dal Dopoguerra, raccontandone il sottobosco
con tutte le sue lobby, gli intrighi, le trame nascoste e i disegni oscuri di quello che era, a
tutti gli effetti, uno Stato parallelo. In particolare l’operazione si focalizza sulla loggia P2
tramite le testimonianze dei principali personaggi coinvolti nelle indagini e del suo stesso
protagonista: Licio Gelli. La storia viene alla luce la mattina del 17 Marzo 1981, quando
negli uffici di Gelli, a Castiglion Fibocchi (AR), vengono rinvenuti dalla magistratura di
Milano gli elenchi della loggia massonica segreta P2 e una serie di documenti e dossier
sulla maggior parte dei casi e misteri fin dal Dopoguerra, in cui sono presenti quattro
ministri, quarantaquattro parlamentari, tutti i capi dei servizi segreti, l’intero vertice della
Guardia di finanza, decine di generali e colonnelli dei carabinieri, esercito, marina e
aviazione; oltre a diversi magistrati e giornalisti. Per far luce su alcune di queste vicende,
dal crack Ambrosiano a Tangentopoli, passando per la strage di Bologna, il film si propone
di ricostruire con la maggiore accortezza possibile quella che era la situazione dell’Italia di
cinquant’anni fa, tentando di rispondere ad alcuni degli interrogativi che sono tutt’oggi
insoluti e includendo, tra le varie testimonianze, perfino interviste inedite a Gelli.
Il regista dichiara: “Ho voluto ripercorrere e ricostruire i fatti avvalendomi della
partecipazione di personalità direttamente coinvolte, a partire dai magistrati Gherardo
Colombo e Giuliano Turone, che a quei tempi ordinarono le perquisizioni e che, ancora
oggi, hanno più che mai mantenuto l’esigenza viva di fare luce su ciò che è stato per
troppo tempo nascosto tramite le pubblicazioni di libri e partecipando attivamente nei
dibattiti sempre attuali nonostante siano passati quarant’anni. Luca Palamara si è
occupato delle rogatorie internazionali sul rapimento Moro. Si uniscono le testimonianze a
personaggi quali Massimo Teodori, relatore della relazione di minoranza della
commissione parlamentare sulla P2 nonché storico e profondo conoscitore in quanto
membro di innumerevoli commissioni, Giuliano di Bernardo, gran maestro del grand
oriente d’Italia negli anni Novanta, Anna Vinci, biografa di Tina Anselmi, Giuseppe
Scognamiglio, professore di geopolitica, storico e presidente Eastwest European
Institute, Albertina Soliani, senatrice, e i giornalisti Marco Scotti, Gianluca Versace e
Alessandro Biz, quest’ultimo amico di Gelli”.
Unendo le loro testimonianze coadiuvate da documenti messi a disposizione da Istituto
Luce, Rai Teche e, in parte, da archivi storici di fonti governative statunitensi tramite C.P.,
Chiavalin vuole raccontare un frammento importantissimo della storia politica del nostro
Paese, per dare modo a chi guarderà La Loggia occulta – Democrazia a rischio di farsi
un’idea più precisa di come sia debole la nostra democrazia e di come, negli anni e ancora
oggi, subisca tutta una serie di influenze esterne a quello che dovrebbe essere il legittimo
governo italiano e di buona parte delle nazioni del mondo intero.
Un documento filmico non poco fondamentale, dunque, a giudicare anche
dall’osservazione che il magistrato Colombo ha fatto al termine della proiezione: “A me
sembra importante il lavoro che avete fatto e vi ringrazio”.