La cantante Sia: “Sono autistica, solo ora sono davvero me stessa”

Sia ha rivelato di aver ricevuto la diagnosi dello spettro autistico e di come ciò sia stato per lei una sorta di liberazione

La cantante Sia: “Sono autistica, solo ora sono davvero me stessa”

Credits: Getty Images

Sia Kate Isobelle Furler, conosciuta semplicemente come Sia in tutto il mondo, è stata ospite nel podcast di Rob Cesternino (Rob Has a Podcast), di cui pare essere una grande fan. La conversazione è stata l’occasione, per la cantante, di confessare per la prima volta di aver ricevuto la diagnosi dello spettro autistico. Sia non ha fatto cenni ai sintomi che l’hanno condotta a fare delle indagini mediche, ma ha più che altro parlato del senso di liberazione che ne è seguito.

Ha infatti rivelato di aver finalmente compreso le parti più nascoste di sé stessa. Ha spiegato: “Per 45 anni mi sono sentita come se dovessi indossare un costume umano, una maschera. Solo negli ultimi due anni sono diventata pienamente me stessa. Nessuno può conoscerti o amarti quando sei pieno di segreti e vivi nella vergogna”. 

Ha inoltre ammesso quanto dolore le abbia portato questo processo: “Solo quando finalmente ci sediamo in una stanza piena di estranei e raccontiamo loro i nostri segreti più profondi, oscuri e vergognosi, e tutti ridono con noi e non ci sentiamo pezzi di spazzatura per la prima volta nella nostra vita, ci sentiamo visti per la prima volta nella nostra vita per quello che siamo veramente. Solo allora possiamo iniziare ad uscire nel mondo e operare semplicemente come esseri umani con il cuore e non fingere di essere niente”.

Le sue parole hanno provocato profondo scalpore e finalmente potranno forse placare le polemiche che erano seguite al suo primo film, dal titolo Music. Lo aveva infatti incentrato sulla storia di una bambina autistica di cui la sorellastra spacciatrice si deve prendere cura. Le critiche erano nate dal fatto che l’attrice scelta per interpretare Music, Maddie Ziegler, non è autistica

Inoltre Sia, che aveva diretto, prodotto e scritto il film, aveva ritratto i disturbi autistici in maniera molto “fumettistica”, tanto da far sembrare il tutto una caricatura. Alla fine Sia arrivò a chiudere il suo account Twitter, promettendo di tagliare alcune scene disturbanti per la comunità autistica ed includendo un messaggio di sensibilizzazione a inizio pellicola. Infine si scusò per non aver fatto buone ricerche ed essersi affidata a quelle che aveva definito “persone sbagliate” per le consulenze sull’autismo.