“Inginocchiati ebreo” e poi sputi e botte. Il padre del 12enne aggredito: “Ho finito le lacrime”

“Inginocchiati ebreo” e poi sputi e botte. Il padre del 12enne aggredito: “Ho finito le lacrime”


Il dolore del padre del 12enne aggredito e insultato da due ragazzine in un parco di Campiglia Marittima

(Livorno) perché ebreo: “Episodi così vanno condannati e denunciati”.

Un bambino di 12 anni aggredito da due ragazzine poco più grandi perché ebreo. C’è sdegno e dolore per il

grave episodio, registrato tra l’altro a pochi giorni dal Giorno della Memoria, subito da un bambino ai

giardini pubblici di Venturina, piccolo centro turistico della costa livornese. “Devi bruciare nei forni”,

“inginocchiati ebreo di m***”, alcune delle parole orribili rivolte al bambino. E le botte oltre alle parole: calci,

sputi, strattoni da parte di due ragazzine di 15 anni. Il padre del dodicenne, che vive nel comune di

di cui Venturina è frazione, ha sporto denuncia ai carabinieri per lesioni e ingiurie: secondo la ricostruzione,

domenica scorsa il figlio stava giocando tranquillo con dei coetanei quando è stato aggredito da quelle

ragazze che lui neppure conosceva. Gli atti andranno alla procura minorile di Firenze. “Non ci si può voltare

dall’altra parte. Episodi così vanno condannati e denunciati”, ha detto il padre, preoccupato per il trauma

dal figlio. Per il momento non ci sono riscontri, ma c’è il timore che l’aggressione sia stata filmata e il video

possa essere finito in qualche chat. Spetterà ai carabinieri accertarlo.

Le parole del padre del 12enne aggredito perché ebreo
Il ragazzino ha reagito all’odio antisemita, c’è stata una discussione, le due ragazze poco più grandi lo hanno colpito. Il dodicenne ha avuto cinque giorni di prognosi per le botte ricevute. “Ho finito le lacrime – le parole del padre del bambino a La Nazione – ho raccontato tutto quello che è accaduto ai carabinieri di Piombino, non bisogna far finta di nulla”. “Ripensando all’episodio giuro che ho finito le lacrime. Rivedo mio figlio che cerca di togliere gli sputi dal giacchetto. Sono distrutto, non ne posso più. Queste cose non devono più esistere. Per questo ho deciso di denunciare l’accaduto, quello che è successo a mio figlio non deve accadere più a nessuno”, ha aggiunto il genitore, che ha sottolineato anche il fatto che nessuno dei presenti al momento dell’aggressione ha difeso il ragazzino.

Le reazioni
Tantissime le reazioni e la solidarietà alla famiglia di origine ebraica. Il rabbino capo di Firenze, Gad Piperno, ha detto che “il ragazzino è stato molto bravo, ha dimostrato una maturità superiore alla sua età perché da solo ha saputo gestire molto bene una situazione imprevista e difficile”. E quanto accaduto per Piperno “è la dimostrazione lampante che la Giornata della memoria non è superflua, anzi è necessaria”. Per il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese “desta sgomento e tristezza che siano anche degli adolescenti a utilizzare espressioni e insulti razziali che offendono la memoria delle tante vittime dell’Olocausto sul cui valore universale non è tollerabile alcun arretramento”. Il deputato del Pd Emanuele Fiano ha espresso il desiderio di volere incontrare il ragazzino. “Il mio abbraccio fraterno a questo ragazzo di 12 anni, lo incontrerò – ha detto Fiano – A molti di noi da ragazzi sono capitate cose analoghe”. A dar notizia dell’accaduto ieri era stata la sindaca di Campiglia, Alberta Ticciati, che aveva parlato di una “situazione incredibile, da pelle d’oca”.