Incidente sul lavoro a Modena, 40enne muore dopo essere rimasta schiacciata in un macchinario

Una donna di 40 anni è morta questa mattina in seguito ad un incidente sul lavoro verificatosi nell’azienda

dove lavorava da alcuni mesi a Camposanto, in provincia di Modena. Secondo le prima informazioni,

sarebbe rimasta schiacciata in una fustellatrice. Sul posto i vigili del fuoco che l’hanno estratta dalla

macchina. Indagini in corso.

Ennesimo incidente sul lavoro in Italia. Questa volta la vittima è una donna di quarant’anni che ha perso la

vita questa mattina intorno alle 8.30 nell’azienda Bombonette che si trova in via Panaria a Camposanto, in

provincia di Modena, e che si occupa di packaging e lavorazione della carta per pasticceria. La

vittima, Laila El Harim, poco dopo l’inizio del turno di lavoro, sarebbe rimasta incastrata in un macchinario,

una fustellatrice, ma al momento sono ancora pochi i dettagli emersi. A dare l’allarme sono stati i colleghi.

Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco, che hanno estratto la donna dalla macchina,

e i sanitari del 118, ma per la lavoratrice non c’era più nulla da fare. I carabinieri e la medicina del lavoro si

stanno ora occupando della ricostruzione dell’accaduto ed è già stato informato il magistrato di turno.

Secondo le prime informazioni disponibili Leila, di origine marocchina ma in Italia da più di 20 anni, era

stata assunta da poco tempo e abitava a Bastiglia, comune a 10 minuti di distanza da Camposanto. È stata

probabilmente colpita alla testa mentre effettuava un controllo al macchinario ancora in funzione. Lascia il

compagno e una bambina di 4 anni. L’azienda, specializzata in prodotti per il confezionamento di alimenti,

è stata fondata da Fiano Setti, noto imprenditore modenese, che negli ultimi anni ha aumentato l’attività

fino al punto da realizzare un nuovo stabilimento poco distante.

La vicenda ricorda da vicino quella di Luana D’Orazio, la ragazza di 22 anni vittima di un terribile incidente

sul lavoro il 3 maggio scorso mentre lavorava in fabbrica in un’azienda tessile di Montemurlo, in provincia

di Prato. L’autopsia, svolta dal medico legale Luciana Sonnellini a cui la Procura di Prato ha affidato

l’incarico, ha stabilito che la giovane operaia è stata vittima di un politrauma fratturativo toraco –

polmonare.

 In pratica uno schiacciamento provocato dagli ingranaggi dell’orditoio su cui era impegnata e che l’ha

uccisa praticamente sul colpo.