Il sud Italia brucia: roghi in Aspromonte e Sicilia, 500 interventi dei Vigili del Fuoco in 12 ore

Nelle ultime 12 ore i Vigili del Fuoco hanno effettuato più di 500 interventi, soprattutto in Sicilia e Calabria.

Dal 15 giugno, data d’inizio della campagna antincendi, i pompieri hanno effettuato 48.656 operazioni di

spegnimento, oltre 20 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (quando furono 28.160).

L’Italia brucia. Nell’estate del 2021 gli incendi boschivi sono quasi raddoppiati e il triste primato dei roghi

appartiene alla Sicilia, seguita da Puglia e Calabria. Dal 15 giugno, data d’inizio della campagna antincendi,

i Vigili del Fuoco hanno effettuato 48.656 interventi, oltre 20 mila in più rispetto allo stesso periodo del

2020 (quando furono 28.160). A fornire i dati è stato il centro operativo nazionale dei pompieri, secondo cui

rispetto all’anno scorso sono più che raddoppiati anche gli interventi dei canadair – 879 contro 359 – e le

ore di volo della flotta aerea dello Stato: 3.975 quest’anno, 1.820 nel 2020. Per quanto riguarda la

distribuzione territoriale, dal 15 giugno all’11 agosto gli interventi con squadre di terra dei vigili del fuoco

per incendi boschivi e di vegetazione sono stati 11.162 in Sicilia, 10.429 in Puglia, 5.535 in Calabria, 4.785

nel Lazio, 4.123 in Campania, 1.977 in Sardegna, 1.857 in Basilicata, 1.594 in Emilia Romagna, 1.432 in

Abruzzo, 1.372 in Toscana, 852 in Molise, 793 in Lombardia, 781 nelle Marche, 631 in Umbria, 524 in

Veneto, 444 in Piemonte, 204 in Liguria e 153 in Friuli Venezia Giulia.

Più di 500 interventi dei Vigili del Fuoco nelle ultime 12 ore

A bruciare, dunque, è soprattutto il Sud Italia: alle 10 di questa mattina i vigili del fuoco hanno reso noto di

aver eseguito 528 interventi nelle ultime 12 ore, 230 dei quali in Sicilia e 100 in Calabria, regioni dove

continuano ad insistere le maggiori criticità. In Calabria le fiamme devastano ampie zone delle province di

Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza, ma la situazione più grave è quella nei comuni di San Luca ,

Cardeto, Roghudi, Roccaforte del Greco, Mammola, Gioiosa Jonica, San Giovanni di Gerace, Caulonia,

Cittanova e Grotteria , dove ieri un anziano è morto nel tentativo di domare le fiamme; in Calabria il fuoco

ha già causato cinque vittime, bruciando centinaia di ettari di verde, uliveti e frutteti, uccidendo migliaia di

animali. La situazione è dunque drammatica e per questo oggi il sindaco metropolitano di Reggio Calabria,

Giuseppe Falcomatà, ha esortato il Presidente del Consiglio Mario Draghi ad andare in Calabria a

Ferragosto per “verificare lo stato disastroso in cui versa il territorio vessato dagli incendi”.

Situazione difficilissima anche in Sicilia, dove sono in balia delle fiamme soprattutto le Madonie, nella zona

di Polizzi Generosa, dove nella notte sono state evacuate 150 persone a causa del pauroso rogo, di certa

origine dolosa, che circonda l’abitato. Incendi anche a Petralia Soprana e nei pressi del Bivio Madonuzza,

località d’incontro dei giovani madoniti, ma anche a Geraci Siculo e Gangi. Ieri pomeriggio a Paternò un

giovane agricoltore è morto schiacciato dal trattore con il quale stava trasportando un voluminoso

serbatoio d’acqua di mille litri, probabilmente per spegnere un incendio.