Il sindaco leghista di Ferrara pronto ad accogliere i profughi afghani: “È una questione di umanità”

Nessuna bandiera di partito ma solo un’umanità diffusa che è l’unica cosa che ha a che fare col concetto di

accoglienza. Con queste parole il sindaco leghista di Ferrara ha fatto sapere di essere pronto ad accogliere

i profughi afghani: “I diritti umanitari sono di tutti, uomini, donne e bambini e se daremo loro una risposta in

ritardo, la storia non ci giudicherà positivamente”.

Profughi lasciano Kabul con aerei militari – Foto Getty Images

I diritti umanitari sono di uomini, donne e bambini e l’accoglienza non ha che fare con le bandiere di partito

ma con l’umanità. Con queste parole il sindaco della Lega della città di Ferrara, Alan Fabbri, si è detto

pronto ad accogliere nella sua città i profughi afghani che giungeranno in Italia.

“Saremo i primi ad accogliere chi fugge dall’Afghanistan”, ha dichiarato il primo cittadino in un’intervista

rilasciata a La Stampa, nella quale spiega che come ente locale l’amministrazione comunale darà la

“massima disponibilità per salvare vite, a partire da donne e minori”. “Quanto sta accadendo è grave, deve

interrogare l’Occidente e non ci può lasciare indifferenti. In una situazione di questo tipo – e di fronte a

questa emergenza – tutti devono fare la loro parte, e mi aspetto anche e soprattutto una risposta, unitaria,

dell’Europa”, ha poi continuato Fabbri che indirettamente ha voluto anche dare una risposta prendendo una

posizione ben precisa al leader della Lega Matteo Salvini. Nei giorni scorsi infatti infatti aveva respinto

l’ipotesi di un’accoglienza su larga scala di rifugiati provenienti dall’Afghanistan.

Assai diversa la posizione di numerosi sindaci italiani che, attraverso l’Anci, hanno scritto al Viminale per

dare la loro disponibilità a un’accoglienza diffusa. Sono già tanti i Comuni che hanno manifestato la loro

disponibilità ad accogliere nei loro programmi Sai (Sistema accoglienza integrazione) posti specifici per i

profughi afghani, rispondendo all’appello che da più parti è giunto, compreso quello del presidente

dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Le immagini di Kabul sono “così piene di disperazione da farmi

venire la pelle d’oca ogni volta che ne parlo – ha concluso il sindaco di Ferrara – non si può non sentirsi

coinvolti. I diritti umanitari sono di tutti, uomini, donne e bambini e se daremo loro una risposta in ritardo, la

storia non ci giudicherà positivamente”.