Gran Bretagna, uccide di botte la figlia della compagna: “Non bisogna essere teneri coi bimbi”

Un 39enne ha ucciso, massacrando di botte, la figlia della sua nuova compagna. I fatti sono accaduti nel 2019 e hanno scosso, per mesi, tutta la Gran Bretagna.

Gran Bretagna, uccide di botte la figlia della compagna: "Non bisogna essere teneri coi bimbi"

Quella che sto per raccontarvi è una tragedia, avvenuta in Gran Bretagna, nel settembre 2019, in cui a perdere la vita è stata una bimba di 16 mesi, uccisa barbaramente dal compagno della madre. Ancora violenza, ancora accanimento ingiustificato sui fragili, sugli innocenti, sugli indifesi. 

L’uomo, il39enne Kamran Haider, è stato ritenuto colpevole e condannato per aver ucciso la piccola nella sua casa di Ilford, a est di Londra, nella quale conviveva con la madre della vittima e con la bambina.

La ricostruzione della tragedia

La donna pensava che quell’uomo, poi rivetosi un assassino, conosciuto su internet, potesse darle amore, aiutandola a crescere la bimba di 16 mesi che lei aveva avuto da un precedente rapporto. I due si erano conosciuti solo 5 settimane prima della tragedia e,poco dopo,Asiyah Amazir, si era trasferita a casa di Haider per aiutarlo con la sua attività di allevamento di cani. Ma con la convivenza è iniziato l’incubo, fatto di minacce e soprusi quotidiani, fino al triste epilogo. 

In aula la donna ha riferito che il compagno sembrava verbalmente aggressivo ma non pericoloso. Come spesso accade in questi casi, la situazione può degenerare in breve tempo. E questo è quello che è accaduto. Perchè quelle aggressioni verbali si sono trasformate in aggressioni fisiche ai danni della piccola. 2 settimane prima di essere uccisa, mentre si trovava sotto la custodia di Haider, la bambina, che si chiamava Nusaybola, ha subito un trauma cranico e poi sono iniziati gli abusi fisici, mentre la madre era continuamente minacciata e schiaffeggiata. Tutto questo orrore è andato avanti fino al giorno in cui l’uomo ha deciso di far fuori la piccola. Di quel giorno Amazir ricorda solo di aver sentito la sua figlioletta piangere, mentre il suo carnefice le diceva di star zitta, continuandola a colpire fino a quando la vittima ha perso i sensi. 

Trasportata d’urgenza in ospedale, è deceduta pochi giorni dopo, nel settembre 2019, a causa della gravità delle ferite e dei traumi riportati. In aula, l’uomo ha giustificato il suo comportamento accusando la donna di essere troppo tenera con la bimba. La storia ricorda quella della piccola Star Hobson, di Keighley, nello Yorkshire occidentale, morta a 16 mesi a causa delle gravissime lesioni causate dalle percosse della 28enne Savannah, pugile dilettante e guardia giurata, fidanzata della madre della bimba uccisa, la 20enne Frankie Smith.