Un operaio albanese di 34 anni è morto dopo essere caduto da una finestra al secondo piano di una
palazzina di Empoli in cui stava svolgendo dei lavori edili. Quando è giunto sul posto il 118 per l’uomo era
già troppo tardi. Andrà accertato se l’uomo era stato regolarmente assunto o se lavorasse in nero.
Un operaio albanese di 34 anni è morto dopo essere caduto da una finestra al secondo piano di una
palazzina di Empoli in cui stava svolgendo dei lavori edili. Quando è giunto sul posto il 118 per l’uomo era
già troppo tardi. Il corpo è stato trasferito all’istituto di Medicina legale a Careggi ( Firenze) a disposizione
della procura per l’autopsia. Sull’episodio sono in corso indagini della polizia. Da chiarire se c’erano altre
persone quando il lavoratore è caduto e se lavorava nella casa in modo regolare. Intervenuti anche gli
ispettori della Asl.
I sindacati: “Patente a punti per le imprese, punire quelle che non rispettano norme di sicurezza”
Continua dunque la strage di lavoratori in Italia al ritmo ormai di quasi tre vittime al giorno. Secondo l’Inail
da gennaio a giugno i morti sono stati 538, con 266.804 denunce, quasi il 9 per cento in più rispetto allo
stesso periodo del 2020 e con un conteggio che nel frattempo si è aggiornato anche a luglio e nei primi
giorni di agosto. Una vera e propria mattanza silenziosa che è sempre più urgente fermare. Per il presidente
dell’Inail Franco Bettoni “è indecoroso quello che succede, non si può continuare a morire sul lavoro”,
mentre i sindacati puntano il dito sul mancato rispetto della normativa sulla sicurezza da parte di troppe
imprese e chiedono una “patente a punti affinché le aziende dove ci sono troppi incidenti non continuino a
partecipare alle gare”. Secondo il segretario generale della CGIL Maurizio Landini “occorre non considerare
la salute e la sicurezza sul lavoro un costo ma un investimento e bisogna agire sulla prevenzione. Questo
significa ridurre la precarietà, formare i lavoratori e anche a chi deve dirigere le imprese. È il momento di
fare investimenti seri”. Per Pierpaolo Bombardieri della Uil serve “una cabina di regia a Palazzo Chigi”,
mentre Luigi Sbarra della Cisl chiede “interventi urgenti per intensificare i controlli e sanzionare
pesantemente le aziende che non rispettano le norme su sicurezza e tutela della vita”.