
E’ un periodo d’oro per l’attrice Cosetta Turco, immersa in mille progetti che la porteranno, nei prossimi
mesi, a far parlare di sé. Un percorso artistico, incominciato prima col ballo e poi virato sulla recitazione,
che Cosetta ha ripercorso in questa intervista.
Cosetta, partiamo dal cortometraggio Maltempi, uno degli ultimi lavori che ti vede come protagonista.
Qual è il ruolo che hai interpretato?
“Come hai detto sono la protagonista, insieme ad un’altra signora più anziana. Siamo due persone
all’opposto: una vive nel mondo e si chiama Sofia, l’altra invece, Rosarita (Maria Rosaria Vera), sta un po’
fuori dalle notizie, da quello che succede, dai mass media, e trascorre la sua giornata tranquillamente. La
donna che interpreto è quella che sta nel mondo: vive attraverso le notizie del telegiornale, posta sui social;
ha come esigenza quella di condividere la sua giornata con i suoi follower. Nel momento in cui succede un
cataclisma mondiale, questa donna continua quindi ad andare avanti con la sua vita, incurante di ciò che la
circonda”.
Immagino che nella trama ci sia un sottotesto, no?
“Ovviamente dà un punto di riflessione ironico su quello che è il nostro tempo, che si muove in funzione dei
social network, delle notizie, dei mass media. E’ davvero molto interessante come cortometraggio. Grazie a
questo ruolo ho vinto quattro premi, come miglior attrice, tra cui il Croffi e il Cinecibo, passando poi per
quello ricevuto al Festival di Siena e al Digital Media Festival. Inoltre, con Maltempi sono stata presentata al
Festival del Cinema di Venezia”.
Alla regia c’è Carlo Fenizi. Come ti sei trovata a lavorare con lui?
“Amo e adoro Carlo Fenizi; per me è un grandissimo artista e un bravissimo regista. Merita tanto. L’ho
conosciuto circa dieci anni fa, ai tempi delle riprese del film Quando si muore… si muore! Insieme abbiamo
fatto altri due videoclip; speriamo che questo sodalizio continui perché ci sono un sacco di progetti
nell’aria, anche se non si può dire niente per scaramanzia. Incrociamo le dita”.
Nella tua vita, la passione per la recitazione è arrivata in un secondo momento. Prima c’era quella per il
ballo, giusto?
“Esatto, io nasco come ballerina. Ho iniziato a studiare danza a sei anni perché ero predisposta a muovermi.
Già dalla carrozzina, mia madre ha notato che non stavo ferma quando sentivo la musica. Ho così
cominciato a fare capriole, ruote e spaccate da sola a casa, finché non mi sono iscritta ad una scuola. Ho
sempre guardato Fantastico e i vecchi programmi di una volta con Heather Parisi e Lorella Cuccarini. Volevo
diventare come loro e fare la ballerina. Per studiare sono stata a Los Angeles, New York, Parigi. Ho studiato
davvero con i migliori insegnanti che potessero esserci. E a 19 anni ho avuto il mio primo contratto di lavoro
per una trasmissione televisiva, che si chiamava Tira & Molla ed era condotta da Paolo Bonolis. Era il
preserale di Canale 5; faceva un audience pazzesco. E da lì sono arrivati altri programmi: Carramba, 30 Ore
Per La Vita, Buona Domenica, Domenica In, L’ottavo Nano, il Festivalbar e così via. Ho lavorato al fianco dei
più importanti conduttori Rai e Mediaset”.
Nel tuo curriculum da ballerina figura anche un altro cult della televisione italiana, ossia C’è Posta Per
te…
“Sì, ero nel corpo di ballo insieme ai professionisti che, al tempo, facevano anche Amici come Kledi, Josè
Perez, Leon Cino, Anbeta. All’epoca la De Filippi, nelle varie puntate di C’è Posta Per Te, faceva dei balletti”.
E alla recitazione, invece, come ci sei arrivata?
“A circa 19 anni ho fatto il mio primo corso di recitazione perché ho sempre pensato che la danza finisse
prima o poi. L’alternativa era sicuramente quella di fare il percorso da insegnante, coreografo o assistente,
ma mi sono dedicata poi alla recitazione perché mi piaceva. Nonostante i discreti risultavi che ottenevo, e
dico questo in base ai vari feedback che mi davano gli insegnanti, ho comunque voluto lavorare anche con
la danza finché ho potuto. Tant’è che, pur avendo fatto il corso di recitazione, fino ai 25 anni ho
principalmente ballato. In seguito, è arrivata l’opportunità di Grandi Domani, serie tv prodotta da Maurizio
Costanzo per Mediaset e trasmessa da Italia 1. Su quel set, dove ho fatto la ballerina ma anche l’attrice, mi
sono innamorata proprio dell’aria che si respira quando si fa cinema o fiction. E pian piano ho abbandonato
un po’ la danza a favore della recitazione ed ho girato R.I.S. 5, Distretto di Polizia 8, fino ad arrivare ai film
sul grande schermo da protagonista come Operazione Vacanze, Napoletans, E Io non pago, passando per
The Stalker, opera d’autore di Giorgio Amato”.
Uno dei ruoli più importanti della tua carriera è senz’altro quello di Carla ne La Selección, serie
colombiana campione d’ascolti. Come ci sei arrivata?
“E’ una serie che ha davvero spopolato. Ho girato a Madrid, in Spagna, perché la parte europea, con tutta la
produzione, si è svolta a Madrid. Io interpretavo Carla, un’italiana, e non parlavo una parola di spagnolo.
Rispondendo alla domanda, ho deciso di fare il provino perché una mia amica colombiana, anche lei attrice,
mi ha detto che stavano cercando una ragazza italiana. Inizialmente, volevo rifiutare proprio perché non
parlavo lo spagnolo, ma lei mi ha detto di non preoccuparmi perché tanto, dato il personaggio, le mie
battute sarebbero state in italiano. Ho così fatto il provino, sono stata presa e ho volato fino a Madrid.
Ricordo che rimasi subito simpatica al regista, che mi ha portato anche a Bogotà per fare la promozione
della serie. E mi hanno catapultato, ogni giorno, in televisione per fare delle interviste su La Selección, cosa
che mi ha spinto ad imparare bene lo spagnolo. In quel periodo non parlavo più nemmeno in italiano
proprio per imparare. E me la sono discretamente cavata, perché il mio accento italiano è piaciuto molto in
Colombia. Se fossi rimasta lì sicuramente avrei potuto seguire l’onda di quel successo, ma poi sono tornata
in Italia”.
E’ stata una scelta quella di ritornare in Italia?
“Assolutamente sì. Magari se avessi dovuto trasferirmi a New York o Los Angeles la mia decisione sarebbe
stata differente. Ovviamente, con altre occasioni di lavoro sarei riandata in Colombia, ma non sono
accadute. E va bene così, anche se la porta resta aperta”.
Abbiamo in parte già citato i tuoi lavori cinematografici. Quali ti sono rimasti più impressi e ti hanno
insegnato qualcosa?
“Un po’ tutti perché ogni volta che stai sul set impari qualcosa di nuovo. Sicuramente cito E io non pago,
che è una commedia dove ho recitato principalmente con Maurizio Casagrande che, dal mio punto di vista,
è un bravissimo attore. Insieme a lui, c’erano Maurizio Mattioli, Jerry Calà e Valeria Marini. Un altro film a
cui sono molto legata è sicuramente The Stalker, perché è d’autore e nel quale ho interpretato una donna
che si trovava a subire violenza dall’ex marito. Un ruolo decisamente drammatico e impegnativo, diverso
dalla ragazzetta che si innamora in E io non pago. In lingua inglese ho girato The Evil Inside, che è un film, e
due cortometraggi”.
E per quanto riguarda il teatro, invece?
“Sono amante del teatro, ho fatto anche una commedia. Anche se, sinceramente, amo più il cinema. Il
teatro è bello, emozionante, ma fai tante repliche e viaggi spesso per via delle tournée. Preferisco vivere le
emozioni una volta, un po’ come ti permette di fare il cinema. Penso poi che l’emozione di vedersi sul
grande schermo sia ineguagliabile”.
Come ti vedi tra qualche anno, professionalmente parlando? Hai qualche sogno nel cassetto?
“Mi piacerebbe da morire continuare a fare il mio lavoro d’attrice. Così come adorerei fare un bel film con
un bel ruolo. Possibilmente, vorrei recitare con mio figlio Gabriel Thomas. Per ora è piccolino; ha solo due
anni e mezzo. Ma è molto predisposto, perché ha fatto un provino ed è già stato preso per fare una
pubblicità. Noto sempre che vuole stare al centro dell’attenzione e, sognando un po’, mi piacerebbe fare
qualcosa insieme a lui. Ovviamente, non gli ho insegnato niente ma ho la percezione che sia nato mezzo
ballerino, mezzo cantante, mezzo artista perché appena sente la musica si mette a fare di tutto, proprio
come facevo io da piccolina. Secondo me lo ha proprio nel DNA”.
Che cosa ti piace fare nel tempo libero?
“Mi piacciono molto i social network; mi ci dedico. Parlo di argomenti di famiglia, di figli, sempre con un
riferimento al mondo della recitazione e al mio mestiere d’attrice. Questa è la mia passione quotidiana. Ma
mi piace anche sciare, cucinare, in particolare i dolci. Sono appassionata del mondo dell’elettronica, della
tecnologia. E quando posso viaggio con la mia famiglia; appena ho un po’ di tempo lo dedico sempre a mio
figlio e mio marito.