L’ex premier si è spento nella giornata di lunedì 12 giugno al San Raffaele di Milano. Aveva 86 anni
È morto Silvio Berlusconi. L’ex presidente del consiglio si è spento all’ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato da venerdì 9 giugno. Aveva 86 anni.
L’ex premier era tornato nella struttura sanitaria per essere sottoposto ad “accertamenti programmati” relativi alla leucemia mielomonocitica cronica di cui soffriva da parecchio tempo. Berlusconi è morto intorno alle 10.30, poco prima i figli e il fratello Paolo erano accorsi in ospedale, dove già si trovava la sua compagna, Marta Fascina.
Riassumere in poche righe chi è stato Berlusconi è difficile. Ex primo ministro, ma anche imprenditore. Una figura controversa (non particolarmente benvoluta dal centrosinistra), finì al centro di diverse inchieste della procura di Milano, tanto che più volte disse di sentirsi perseguitato dalla giustizia italiana. Celebri furono le sue gaffes con i potenti del mondo (tra questi Barack Obama e Angela Merkel, solo per citarne alcuni).
L’inizio dell’impero Berlusconi
L’ascesa di Berlusconi iniziò negli anni Sessanta con l’Edilnord, società con la quale costruì un intero quartiere di Brugherio. Successivamente realizzò altri complessi come Milano2 (Segrate) e Milano3 (Basiglio). Dopo l’esperienza in campo edilizio, Berlusconi allargò il proprio raggio d’affari anche al settore della comunicazione e dei media. Nel 1976 rilevò Telemilano, televisione via cavo che serviva le abitazioni di Milano2; emittente che due anni dopo fu rinominata Canale5. Successivamente si aggiunsero Rete4 (rilevata da Mondadori) e Italia1 (rilevata da Rusconi). Un anno prima della sua discesa in campo, nel 1993, nacque Fininvest, società nella quale conversero Arnoldo Mondadori Editore e Silvio Berlusconi Communications. Nel frattempo diventò presidente del Milan, e durante la sua stagione il club ottenne risultati memorabili (7 scudetti e 5 Champions League, solo per citarne alcuni).
La discesa in campo
Silvio Berlusconi entrò nella scena politica italiana dopo la maxi inchiesta sul caso di Mani Pulite guidata dalla procura di Milano, inchiesta che sancì la fine del Partito socialista italiano e della Democrazia Cristiana. Nel 1994 nacque Forza Italia, partito di connotazione liberale che si è sempre collocato nel centrodestra. Berlusconi è stato uno dei più grandi comunicatori politici dell’Italia contemporanea, riuscendo a polarizzare l’elettorato. Suoi sono i governi che sono rimasti in carica per più tempo: Berlusconi II, dal 2001 al 2005 (1.412 giorni) e Berlusconi IV dal 2008 al 2022 (1.287 giorni).
Durante gli anni 2000, Silvio Berlusconi ha diviso l’Italia in due schieramenti: coloro che lo hanno sempre amato, seguito e sostenuto, e coloro che lo hanno sempre visto come un nemico, demonizzandolo come un uomo capace di mettere in discussione il sistema democratico. In questo clima incandescente, nel 2009, dopo un comizio tenuto in piazza del Duomo a Milano, Berlusconi è stato colpito al volto da una riproduzione del Duomo, lanciata da un uomo affetto da problemi psichici, riportando diverse ferite al viso e la frattura del setto nasale e di due denti nella parte superiore dell’arcata dentaria.
L’inizio della fine
Il 2013 è stato l’inizio della fine di Berlusconi. Mentre era rinata Forza Italia, nell’agosto 2013 è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione per frode fiscale, nell’ambito del cosiddetto processo Mediaset iniziato a metà anni Zero del Duemila. La condanna ha sancito (anche) la sua decadenza da senatore. E senza di lui il partito-azienda ha perso voti e consenso, finito nella Lega di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia, partito guidato da Giorgia Meloni.
Non solo, anche gli scandali sessuali hanno contribuito alla fine della sua carriera politica. Il più clamoroso è quello del 2010 quando la polizia di Milano fermò per furto la minorenne marocchina Karima El Mahroug detta Ruby Rubacuori. Accertata la minore età della ragazza, il magistrato dispose l’affidamento secondo le normali procedure. Tuttavia fu una telefonata di Berlusconi in questura a cambiare tutto, sostenendo che la giovane fosse la nipote dell’allora presidente egiziano Hosni Mubarak. Un fatto rivelatosi poi falso. Ruby ha dichiarato di essere stata più volte ospite di Berlusconi nella sua residenza di Arcore e di aver ricevuto denaro in tali occasioni.
Ritenendo che quel denaro fosse stato il compenso per prestazioni sessuali, a gennaio 2011 la procura di Milano ha contestato a Berlusconi i reati di concussione e prostituzione minorile. È la vicenda che ha catapultato Berlusconi alla ribalta delle cronache. Tanto clamore ma nessuna condanna: Berlusconi fu assolto da ogni accusa.
fonte fanpage