Dislessico festeggia 5 lauree ed insegue il sogno di una carriera diplomatica. La sua storia c’insegna tanto. Ecco le sue parole
Il prossimo 28 giugno il 31enne Andrea Pensando discuterà l’ultima tesi in Scienze internazionali, poi sogna una carriera da diplomatico. Ma l’ostacolo più grande, oltre agli esami, sono i pregiudizi sul suo disturbo. “Può suonare scontato, ma la mia storia dimostra che con la volontà e l’impegno si possono raggiungere grandi risultati”.
Cinque lauree, quattro delle quali conseguite in altrettanti anni. L’ultima discussione, sulla tesi per la magistrale in Scienze internazionali, è prevista tra pochi giorni, il 28 giugno. Un percorso accademico assolutamente esemplare quello di Andrea Pesando, studente 31enne torinese che sette anni fa ha scoperto di soffrire di dislessia. Lo ha scoperto proprio grazie all’università. Il ragazzo all’epoca stava preparando l’esame di Tecnologia dei materiali al Politecnico, dove studiava Ingegneria Civile, e si è accorto che qualcosa, in lui, non andava. “Avevo studiato, ero preparatissimo ma non riuscii neanche a finirlo, lasciai una domanda in bianco”, racconta al quotidiano La Stampa.
La prof, mostrandogli la prova corretta, un foglio coperto da segni rossi, gli chiese come avesse fatto ad arrivare fin lì commettendo quei gravissimi errori ortografici. Fu il primo campanello d’allarme. Successivamente una visita specialistica rivelò ad Andrea il disturbo: “L’ho scoperto tardi perché fino a quel momento avevo messo in atto alcune strategie, in maniera autonoma, che mi avevano permesso di superare il problema”. Andrea non si è abbattuto e, anzi, la diagnosi in qualche modo lo ha spinto a fare ancora meglio. “Spesso la dislessia ti porta a cercare soluzioni nuove, creative: non seguire meccanicamente una procedura, ma immaginare percorsi non tracciati”.
Il 31enne ha un curriculum invidiabile – che comprende un anno di lavoro da ingegnere in Australia e un ruolo all’Europarlamento – parla tre lingue, ma spesso si trova a dover affrontare pregiudizi legati alla dislessia. “I dislessici confondono alcune parole, non trovano il termine corretto per un determinato contesto oppure non hanno un’esposizione del tutto lineare. E questo, in un colloquio di lavoro, ti squalifica quasi subito”. Il prossimo traguardo che Andrea si è posto è l’esame per diplomatici, che prevede cinque prove scritte. Non sarà facile, ma il ragazzo ha una forza di volontà incredibile. Il suo invito ai ragazzi: “Può suonare scontato, ma la mia storia dimostra che con la volontà e l’impegno si possono raggiungere grandi risultati”.