Intervista a Daria Graziosi – Donna Tv
Due chiacchiere con Daria Graziosi, conduttrice su Donna Tv dei programmi Mi Amor e Novela News dedicati alle telenovele.
Ciao Daria, io partirei proprio dal principio. Quando è nata la tua passione per le telenovelas?
“E’ nata tantissimi anni fa. La prima telenovela che ho visto, con tutta l’intera famiglia a tavola, è stata La Schiava Isaura. Nel corso degli anni, questa mia passione è proseguita con Dancin’ Days, che sta andando in onda proprio ora su Donna Tv, ed è stata confermata con Anche I Ricchi Piangono. Questi tre sono i titoli della mia vita. Ciascuna, per me, ha avuto un ruolo importante, ma grazie all’ultima ho conosciuto Edith Gonzalez”.
Edith Gonzalez, scomparsa lo scorso anno. Tu sei stata anche sua amica. Ti va di parlarmi un po’ di lei?
“Sono responsabile da 20 anni del suo fanclub italiano e sono stata anche la sua amica italiana. L’ho incontrata, l’ho conosciuta, sono stata al suo matrimonio. Avevamo un rapporto di grande amicizia. Tutto è partito quando, nel 1993, è esplosa Cuore Selvaggio, la telenovela in cui Edith era protagonista. Avevo quindi aderito ai vari fanclub, tra cui quello di Edith Gonzalez. Alla morte di Stefania Venieri, che gestiva il fanclub, si sono perse in Italia un po’ le tracce di Edith. Tramite una mia amica, che ha praticamente chiamato tutto il Messico, sono poi riuscita a mettermi in contatto con Maria Zarattini e sono arrivata alla Gonzalez, che il 10 agosto 2000 mi ha dato l’autorizzazione per aprire questo fanclub”.
Immagino quindi che per te non sia stato facile quando Edith è morta.
“E’ stato un grandissimo dolore che ancora oggi non riesco a superare. La notte prima, tramite il marito, mi ha mandato un messaggio in cui mi salutava e mi ringraziava per tutti gli anni di amicizia. Mi commuovo tantissimo a parlarne. Qualche settimana fa, ho partecipato a un omaggio che è stato fatto a Edith in Messico da Tv Azteca per raccontare questa cosa, che per me è stato uno strappo molto grande. Per me non è andata via l’attrice o la diva, ma un’amica. Abbiamo condiviso tantissime cose, fatto insieme un percorso molto lungo di carriera. Mi ha anche voluto vicino il giorno del suo matrimonio. Sono andata in Messico con la mia famiglia. Quando lei si è ammalata di tumore mi ha chiamato per dirmelo personalmente. Ho vissuto tutto insieme a lei. Un percorso di vita che non potrò mai dimenticare, perché Edith era una persona molto speciale”.
Sicuramente non ti aspettavi che le telenovelas sarebbero diventate così importanti nella tua vita, giusto?
“Assolutamente no. Non avrei nemmeno mai pensato di fare un programma sulle telenovelas. Posso però dirti che le ho sempre guardate, anche quando c’è stato il periodo in cui i fan del genere venivano etichettati come delle persone incolte, le cosiddette ‘casalinghe di voghera’. Nelle telenovelas ci sono dei titoli molto importanti, che hanno fatto la storia, come Topazio, La Signora in Rosa, Dancin’ Days, Perla Nera. Non mi sono mai fatta problemi a vederle. Tantissime le ho guardate anche in versione originale, perché quando non arrivava più niente in Italia sono andata a cercarle sui siti. Ovviamente, ho tutte le telenovelas di Edith in DVD, ma ho visto anche le nuove produzioni argentine, peruviane. Belle produzioni che è un peccato che non siano arrivate in Italia”.
L’hai detto tu stessa. Ad un certo punto in Italia era come se si fosse perso l’interesse per il genere.
“Esatto. Sai cos’è? Per un lungo periodo non è arrivato più nulla di nuovo, mentre negli ultimi anni il genere è ritornato al centro con Cielo Rojo, 099 Central, due degli acquisti più recenti delle reti private. Canale 5 invece ha fatto altre scelte con il Segreto o le telenovelas turche. Daydreamer – Le Ali del Sogno sta andando benissimo, con tre milioni di telespettatori al giorno. Quest’ultima è allegra, spensierata. La proposta di cui tutti necessitano; un sollievo di cui abbiamo bisogno dopo gli ultimi mesi trascorsi. La storia d’amore, con il bellissimo e la ragazza dolce, è sempre importante. E’ un cliché assoluto, un must che ha fatto il successo del genere”.
So che con Salvatore Sposito, il tuo partner in Mi Amore e Novela News, hai avuto la possibilità anche di intervistare Tito Rojas, regista de La Signora in Rosa e Cristal. Che ricordi hai di lui?
“Sia lui, sia Alberto Gomez, che è uno scrittore e sceneggiatore. Entrambi hanno molta nostalgia di queste telenovelas classiche, perché adesso in Sud America stanno andando tanto le narco-novelas. Noi in Italia, quel filone lì, l’abbiamo sperimentato per tanti anni con prodotti come Squadra Antimafia. E’ un genere in cui noi italiani siamo maestri. Telemundo si sta specializzando in quello, mentre Televisa dopo alcune scelte sbagliate sembra stia tornando alla tipica telenovela”.
Quali sono le telenovelas che, secondo te, hanno avuto un maggior riscontro negli anni?
“Perla Nera e Un Volto, Due Donne hanno avuto il maggior riscontro. La gente le guarda. Lo scorso anno è andata in onda Pasion Morena. E’ venuto qui da noi in Italia Victor Gonzalez, che ha fatto un incontro per trovare un piccolo fan che ha dei problemi di salute molto gravi. La madre desiderava farglielo conoscere. Noi siamo stati dietro a questa cosa con molto tatto. Tornando a noi, diciamo che la classica storia d’amore attira tantissimo, motivo per cui Perla Nera fa ancora degli ascolti altissimi. Idem Un Volto, Due Donne. Ma potrei anche citare La Signora in Rosa. Insomma, telenovele classiche che vengono costantemente seguite. Una delle più richieste – Cuore Selvaggio a parte che non viene trasmessa per problemi di diritti – è ad esempio Topazio. Il pubblico chiede i classici che ancora ha nel cuore”.
Sicuramente si sono creati dei problemi con le telenovelas sottotitolate.
“Già. Cielo Rojo con Edith Gonzalez e Mauricio Islas, del 2011, è stata trasmessa coi sottotitoli. Le telenovelas mandate in onda così sono sempre le più penalizzate, perché magari c’è una fetta di pubblico che non riesce a guardare e a leggere contemporaneamente, come le signore di 90 anni. Quelle recenti doppiate, come Pasion Morena, sono invece andate molto bene”.
Arriviamo a Donna Tv, dove conduci con Salvatore Sposito il programma Mi Amor. Come siete arrivati in televisione?
“Posso dirti, in primis, che Salvatore è diventato un mio amico fraterno. L’ho conosciuto quando lui, insieme ad altri ragazzi, mi ha chiesto un’intervista con Edith per una rete privata. Contrariamente ad altre collaborazioni, che nascono e finiscono in fretta, io e Salvatore abbiamo deciso di creare una pagina web, Radio Vero Italia Web. Il nostro scopo era quello di intervistare gli attori, farci mandare dei saluti. Facevamo quello che, sostanzialmente, facciamo ora in tv. Quando su Donna Tv stavano trasmettendo Celeste, siamo stati contattati dal canale attraverso la nostra pagina. Salvatore non voleva nemmeno rispondere, fondamentalmente perché si domandava che cosa volessero da noi. L’ho spronato io a farlo. In sintesi, stavano cercando del materiale su Celeste e si chiedevano se noi lo avessimo a disposizione. Abbiamo così fatto un progetto, ossia uno speciale inizialmente previsto per una loro presentatrice del canale. Ad un certo punto, il direttore ci ha però chiesto se ci sentissimo di fare noi qualcosa”.
Immagino dunque che la vostra risposta sia stata favorevole?
“In realtà, eravamo già pronti per andare ad un gran galà di Grecia Colmenares, organizzato a Napoli da Giovanni Ruggiero. Abbiamo quindi contattato un cameramen e abbiamo registrato, senza avere nemmeno un copione. Era una sorta di prova, che poi abbiamo consegnato al direttore di Donna Tv che, estasiato, ci ha chiesto di montare un programma sulle telenovelas, prodotto in cui credeva fortemente. Nel frattempo, è arrivato in Italia anche Fernando Carrillo, il cui fanclub era gestito da Roberta Bianchi, una persona di grande volontà ed entusiasmo. Siamo stati invitati da lei a Milano, in questo party organizzato con alcuni fan, e abbiamo intervistato la prima intervista Carrillo. Qualche tempo dopo siamo riandati a Milano, dove abbiamo registrato le prime puntate di Mi Amor. Questa è la storia. Tutte le proposte, inizialmente, non erano per noi”.
Come sono stati i primi ciak?
“Li definirei devastanti. Non avevamo mai fatto un programma io e Salvatore. La prima puntata, ricordo, che ci abbiamo messo tre ore per registrarla. Al primo ‘Ciak, si gira’ abbiamo guardato la telecamera per fare scena muta. Questa è la cosa che mi ricordo con più divertimento in assoluto. Dopo le prime sei puntate, il direttore ci ha detto che dovevamo fare un po’ di rodaggio, ma che comunque in quanto ‘strana coppia’ risultavamo simpatici. Ancora oggi, penso che arriviamo alla gente perché siamo divertenti, un po’ gli amici della porta accanto. Non a caso, il direttore ci ha proposto di fare un altro programma”.
Novela News, giusto?
“Si. Un programma che parla di tutte le novità dal mondo delle telenovelas. Sia Novela News, sia Mi Amor vanno in onda la domenica. Il primo alle 12.00, il secondo alle 17.00. Riceviamo molti riscontri dal pubblico. Siamo soddisfatti; ascoltiamo quello che il pubblico ci chiede. Abbiamo fatto interviste con attori di Perla Nera. Ad esempio, con il piccolo Charlie, il figlio di Tomas e Perla che oggi è un bellissimo ragazzo di trent’anni. La maggior parte degli attori ci dà molta disponibilità”.
Come nascono i due programmi?
“Innanzitutto, io e Salvatore scriviamo i copioni. Fondamentalmente perché c’è dietro una grossa ricerca e vogliamo dare a chi ci segue delle informazioni sempre veritiere e verificate. In questo periodo, dovuto al lockdown, non stiamo registrando da Milano, bensì ognuno da casa sua. Le riunioni organizzative avvengono soprattutto la notte, quando ci liberiamo dagli impegni dei nostri lavori normali. Cerchiamo sempre di strappare un sorriso, anche per fare stare bene chi sceglie di guardarci per 45 minuti”.
Il pubblico che vi segue per la maggior parte è femminile?
“Certo, anche se devo dire che ci sono molti ragazzi. Anche giovani, sui 25/30 anni. Ci scrivono nella nostra pagina Facebook e al canale per richiedere interviste. Sono tutti molto carini: abbiamo un pubblico che va dai ragazzini fino a gente di 80 anni. Abbiamo un grande riscontro che ci fa piacere, anche perché lo facciamo con grandissima umiltà. Inizialmente, il nostro progetto è nato perché volevamo che si tornasse a parlare delle telenovelas e dei loro attori. La gente pensava erroneamente che tutto si fosse fermato alle solite telenovelas. Noi volevamo aprire altre strade, un altro mondo. Far vedere gli altri prodotti in cui sono comparsi gli attori, da Carlos Mata a Jeannette Rodriguez e tanti altri. In un’intervista, Jeannette ci ha detto che Cristal, in Spagna, ha fatto 18 milioni di telespettatori per la puntata finale. Nemmeno una nazionale di calcio ha fatto mai tanto”.
Abbiamo citato il pubblico femminile; però è innegabile che le telenovelas non siano rivolte soltanto alle donne, se le si analizza nei dettagli. Non trovi?
“Sono assolutamente d’accordo con questo discorso. Noi riceviamo tanti messaggi da ragazzi, uomini. Le telenovelas non sono altro che fiction, soltanto che invece di avere 12 puntate, ne hanno magari 180. Inizialmente, in Venezuela, sono nate come Radio-novele. Lo dice anche Isabel Allende in uno dei suoi video; racconta che erano dei messaggi che si scambiavano durante i periodi in cui c’era la dittatura. E’ una cosa che è nata in una maniera che non tutti ricordano, per cui la telenovela non racconta solo la storia d’amore, ma tutto un contorno che con gli anni è andato evolvendosi. Ora, come dicevamo prima, ci sono le narco-novelas. Che è come guardare da noi Gomorra. Non credo che, oggi come oggi, ci siano distinzioni dal punto di vista maschile o femminile. Si guarda una storia che piace. Esiste l’amante del genere, sia uomo, sia donna. Per dirti, Giovanni Ruggiero si è occupato per anni di Grecia Colmenares, Marco De Santis ha una pagina di Pasion Prohibida con tanti like. E’ una questione di passioni. C’è chi si appassiona a una squadra di calcio, chi alle telenovelas. Bisogna avere sempre rispetto dei gusti altrui”.
L’abbiamo in parte già detto, ma approfondirei meglio. In che modo le telenovelas sono importanti dal punto di vista sociale e culturale?
“Molte hanno uno sfondo sociale rilevante. La persone che non si informano, grazie ad esempio a Vidas Robadas, sono venute a conoscenza della reale tratta di ragazze bianche. Di fronte a certi avvenimenti, le storie d’amore passano in secondo piano. Ora c’è il genere classico, ma pure quei prodotti che hanno una rilevanza sociale, che non possono essere sminuiti e che lanciano dei messaggi. Si parla anche di stupri, di omosessualità, di tanti aspetti della vita quotidiana che devono essere affrontati. Poi c’è una grossa cura nella creazione dei costumi, nel ricostruire le varie epoche storiche”.
Ultima domanda. So che hai condotto anche un altro programma a Donna Tv. Quale?
“Si, un programma che raccontava le storie di vita delle donne. L’avevo pensato per un’altra conduttrice, ma il direttore mi ha chiesto di fare la guida in ‘Donne normali, donne eccezionali’ ed allora l’ho presentato io. Storie vere di donne che hanno avuto dei momenti di difficoltà nella vita, come un tumore, e che poi si sono sapute rialzare. Le protagoniste erano tutte persone che conoscevo personalmente, come una ragazza marchigiana come me che ha raccontato del terremoto e della ricostruzione che non c’è. Anche in questo caso, non credevo che l’avrebbero affidato a me. Donna Tv ha creduto in me come persona, esattamente come ha fatto con Salvatore Sposito”.