Chef Cedroni: «Non trovo personale, eppure lo stipendio varia da 1300 a 1800 euro al mese. Salta l’aperitivo»

Chef Cedroni: «Non trovo personale, eppure lo stipendio varia da 1300 a 1800 euro al mese. Salta l’aperitivo»

Il comparto del turismo in allarme per la mancanza di personale. A stagione ormai cominciata il settore della ristorazione è ancora a caccia di figure per completare l’organico. All’appello mancano camerieri e baristi. E tra gli operatori c’è addirittura chi deve rinunciare ad offrire servizi ai turisti.

IL CASO

E’ il caso, come riporta il Corriere Adriatico, del Clandestino Sushi Bar, a Portonovo (Ancona), dello chef stellato Moreno Cedroni che è stato costretto a sopprimere il servizio di colazione e aperitivo a causa della mancanza di figure da inserire in quelle mansioni. Tanto che sul profilo dello chef, alcuni giorni fa, è comparso un nuovo annuncio di recruiting. Ma il problema sembra essere diffuso, e coinvolge anche il settore alberghiero che è dovuto correre ai ripari con sistemi di prenotazione e check-in online. Dunque un gap che sembra sarà molto difficile colmare in una stagione ormai avviata. «E’ un vero problema – ammette Cedroni – anche perchè chi era alla ricerca di un lavoro stagionale l’ha già trovato». Quindi è quanto mai probabile che le figure ancora mancanti rimarranno scoperte, a meno di new entry dell’ultimo momento. Ma a discapito di standard qualitativi e di esperienza professionale.

Il problema era emerso anche durante la scorsa stagione estiva, quando le strutture ricettive lamentavano già una certa difficoltà nell’intercettare figure da inserire nello staff. Ma quest’anno la situazione sembra essere di gran lunga peggiorata. A maggio inoltrato non è raro incappare in cartelli affissi all’esterno di bar e ristoranti in cui si annuncia la ricerca di personale. Ma a questo punto la domanda è lecita: è un problema di stipendi? «Non penso proprio – assicura lo chef -, gli stipendi sono esattamente quelli previsti dal contratto nazionale del lavoro per il settore della ristorazione: 1.300 euro mensili per un cameriere fino ai 1.800 euro per un maitre. Quaranta ore settimanali e giorno libero». E’, allora, una questione di volontà? «Forse oggi si pensa di più alla qualità della vita – commenta Cedroni -, probabilmente, dovendo fare una

scelta, si tende ad escludere lavori in cui è richiesto un impegno che copre anche le ore serali».

QUESTIONE DI CONVENIENZA

C’è poi un altro dato che emerge da un’indagine più approfondita sul settore: «il dipendente esperto

comincia a guardare fuori dall’Italia – spiega Cedroni – in particolare alla Francia dove c’è una

defiscalizzazione del lavoro, e il lavoratore percepisce un salario maggiore rispetto allo stesso ruolo in

Italia». Una questione di pura convenienza, che si esprime anche attraverso la nascita e lo sviluppo di

nuove occupazioni sempre nell’ambito del turismo.

«Adesso ci sono gli yacht privati che imbarcano molti ragazzi per svolgere mansioni e servizi legati

all’accoglienza dei clienti – specifica lo chef – e anche lì gli stipendi sono molto alti». In pratica: chi è più

formato si rivolge ad altri mercati per ricevere trattamenti economici migliori, e tra chi sceglie di restare si

riduce il numero delle disponibilità”.

Fonte Leggo.it