Che cos’è la gluteoplastica con protesi? Ne parliamo con il medico estetico e chirurgo plastico Simone Napoli. Ecco cosa ci ha spiegato.

Che cos’è la gluteoplastica con protesi? Ne parliamo con il medico estetico e chirurgo plastico Simone

Napoli. Ecco cosa ci ha spiegato.


Dottor Napoli, oggi parliamo di gluteoplastica. So che in tal senso, stanno aumentando le richieste, no?

“Esatto. In Italia il lato b, dopo il Brasile, sta assumendo sempre più maggiore importanza nelle donne e

negli uomini. Si dà sempre più importanza a questo delicato distretto anatomico. Le richieste per andare a

migliorare la sua forma e il volume aumentano, laddove la palestra, l’esercizio fisico e la dieta adeguata non

riescono a determinare una condizione soddisfacente”.


In che modo si può eseguire questo intervento?


“Gli interventi di gluteoplastica possono essere fatti in tre modi. O con l’impianto di acido ialuronico, che ha

comunque dei risultati limitati e non riesce a soddisfare tutti i pazienti, o con il trapianto di grasso, che

viene prelevato da altre regioni del corpo per essere lavorato, centrifugato, purificato e con delle micro

cannule molto sottili viene reintrodotto all’interno della regione che dev’essere ovviamente volumizzata.

Infine, la metodica principe che io eseguo – e che eseguono in pochi – è la gluteoplastica con protesi.

un’incisione assolutamente invisibile e molto piccola, di circa 4 cm nella regione interglutea, le protesi

vengono inserite all’interno del muscolo grande gluteo. Sono delle protesi specifiche e particolari. Non

sono le stesse del seno, anche se fatte in silicone. Cambiano le forme perché è diverso il distretto

anatomico, così come l’utilizzo e le sollecitazioni a cui sono sottoposte. Vengono posizionate nella

porzione superiore del gluteo, per cui non c’è alcun problema nel sedersi. Il paziente deve indossare una

guaina e deve stare a riposo dall’attività sportiva per circa tre settimane, ma viene rimesso in piedi il giorno

stesso. L’intervento può essere eseguito in day hospital. Non ci sono drenaggi; l’anestesia è generale.

Progressivamente, nell’arco di massimo dieci giorni si ritorna alle attività sociali e lavorative”.


Le protesi, di tanto in tanto, devono essere cambiate?


“No, le protesi sono garantite a vita. Non devono essere sostituite, a meno che non ci sia un trauma

stradale o qualcosa di veramente importante. Le protesi di nuova generazione resistono e si possono

tranquillamente mantenere. Vengono eseguite operazioni anche per problematiche importanti. Ad esempio,

laddove, per un’inefficienza del muscolo poco sviluppato, un paziente ha sempre un gluteo molto piatto

anche se va in palestra. Le richieste, ovviamente, non sono di lati b esagerati, alla Kim Kardashian per

intenderci. Gli italiani vogliono un gluteo ben rappresentato, ben proiettato ma, ovviamente, in armonia con

il resto del corpo e della propria figura. Non deve dare nell’occhio e le persone non si devono accorgere

della presenza delle protesi. Tra l’altro, l’impianto delle protesi può essere combinato col trapianto di

grasso, la metodica che ho detto prima. Non solamente per partire da zero. La metodica ibrida può essere

utile in pazienti molto magre”.


Ogni operazione ha il suo rischio. Tutto sommato, questa mi sembra abbastanza sicura, no?


“Assolutamente sì. Dev’essere fatta da mani esperte, da un esperto in chirurgia plastica. In ogni caso,

l’operazione è abbastanza sicura e standardizzata”.


Immagino che anche lei abbia avuto un aumento delle richieste?


“Certamente. Nel lockdown c’è stato un aumento delle richieste di circa il 20-30% per tutte le tipologie di

intervento, compresa la medicina estetica. Personalmente, ogni mio intervento viene eseguito per

migliorare la persona, il paziente che ho di fronte. In caso contrario, quando sono davanti a un eccesso,

sconsiglio e non vado avanti. Attualmente, i lati b sono molto più in vista rispetto agli anni passati, dove le

donne prestavano tanta importanza al lato a, che rimane comunque importante. Stanno cambiando le

mode, le società, anche con l’avvento dei social. Ora si pensa ad un lato a un pochino più moderato, ma si

dà attenzione anche al lato b”.