CALABRIA, LA SEDE REGIONALE INTITOLATA A JOLE SANTELLI

Jole, ci manchi”. Il ricordo di Giorgia Meloni dai suoi profili social è toccante. “Jole Santelli avrebbe compiuto 52 anni. Donna straordinaria e combattente coraggiosa. Quel terribile male ci ha privati della tua presenza ma il tuo ricordo vive ancora in noi. Ci manchi”. Il 28 dicembre, Catanzaro rende omaggio all’ex presidente della Calabria scomparsa prematuramente e tragicamente. La cittadella regionale è stata intitolata alla sua memoria. Era stato annunciato all’indomani della sua scomparsa. E finalmente i calabresi hanno potuto assistere all’annuncio ufficiale.

Intitolare a Jole Santelli il palazzo della giunta  è un gesto importante, dall’alto valore simbolico. Dà anche a livello nazionale la rappresentazione plastica del vuoto e dell’affetto che Jole ha lasciato al di là dell’appartenenza politica. Applauso bipartisan all’iniziativa . Alla cerimonia per l’intitolazione del palazzo della Giunta alla presidente della Regione scomparsa lo scorso 15 ottobre la commozione è palpabile . All’evento hanno partecipato, oltre al presidente facente funzioni della Giunta, Nino Spirlì, e agli assessori regionali, i parenti della presidente Santelli e le massime autorità istituzionali della Calabria.

“Non l’abbiamo mai sentita lontana”

Nel corso della cerimonia, è stata inaugurata una targa intitolata alla Santelli, posizionata nell’ingresso principale della Cittadella regionale. La stele è stata benedetta dell’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone. “La sede della Regione Calabria diventa ‘Cittadella Jole Santelli’. Un omaggio alla nostra Jole. Grazie per avere fatto la nostra storia”, hanno dichiarato in FI. “In queste settimane non l’abbiamo mai sentita lontana, perché lei ha segnato un solco talmente profondo e corposo, che non ci si può allontanare, da quel solco. Jole è stato un seminatore di grano buono”. Le parole di Spirlì.

Santelli, donna del dialogo

Belle le parole di monsignor Vincenzo Bertolone. “Jole Santelli – ha detto – non è mai stata una donna di parte, ma ha fatto del dialogo il suo modus vivendi. Questo è l’esempio migliore che lascia alla classe politica regionale. La sua figura politica mi ricorda Guareschi e i suoi personaggi, don Camillo e Peppone. Che a Brescello litigavano per la loro diversità, ma che poi si univano con affetto dinanzi ai problemi: ecco, lei non ha mai litigato con nessuno ed è sempre stata disponibile con tutti”.

www.elasticmedianews.it editorial director Nunzio Bellino