Brendan Fraser vince l’Oscar e scoppia in lacrime: “The Whale mi ha salvato”

Oscar 2023, Brendan Fraser miglior attore: la dieta che gli fece perdere la memoria e le molestie sessuali, chi è l’ex star degli anni ’90

La storia di Brendan Fraser, da star della Mummia all’oblio. Fino al grande ritorno con «The Whale»

Oscar 2023, Brendan Fraser miglior attore: la dieta che gli fece perdere la memoria e le molestie sessuali, chi è l'ex star degli anni '90

E’ la rinascita di Brendan Fraser, migliore attore protagonista agli Oscar 2023 per la sua interpretazione in «The Whale» di Darren Aronofsky.  L’attore 54enne aveva vissuto il suo primo successo con la commedia «George of the Jungle» (1997), parodia di Tarzan, seguita dalla trilogia «La mummia», con Rachel Weitz. Ma Fraser raccontò che, ad un pranzo a Hollywood nel 2003, fu palpeggiato da Philip Berk, allora presidente di HFPA (Hollywood Foreign Press Association), l’agenzia che gestiva i Golden Globes. La sua carriera ne avrebbe sofferto, come pure il suo matrimonio.

La dieta

Fraser entrò in una profonda depressione anche per colpa di una drastica dieta che «gli aveva fatto perdere la memoria» e a cui aveva contribuito anche la morte della madre. Cominciò ad apparire in ruoli televisivi anziché cinematografici, a fare fatica a guadagnare quei 900mila dollari l’anno per pagare gli alimenti all’ex moglie, l’attrice Afton Smith, e mantenere i tre figli, che ieri erano presenti con lui agli Oscar insieme alla nuova compagna Jeanne Moore. «Ho iniziato questo lavoro 30 anni fa, le cose non erano semplici, ma c’era una facilità che non apprezzai al tempo, finché non finì», ha detto l’attore sul palco.

Le molestie

Molti fan hanno appreso per la prima volta perché l’attore avesse subito un declino così rapido e inspiegabile. Dopo che Fraser ha reso pubbliche le proprie accuse – che Berk ha negato, pur avendo ammesso di avergli «pizzicato» (scherzosamente) il sedere — la sua storia ha iniziato ad assumere una nuova luce, con un riconoscimento dell’oggettificazione e de-umanizzazione dei sex symbol femminili ma anche maschili.

Gli studios di Hollywood hanno iniziato a percepire che c’era il desiderio di un «ritorno» di Fraser, avvenuto alla fine attraverso un film che racconta un uomo isolato e obeso che vuole disperatamente riconnettersi con la figlia, che ha ricevuto una standing ovation di 14 minuti all’ultimo Festival del cinema di Venezia. Pur avendo ricevuto una nomination, Fraser aveva rifiutato di apparire agli ultimi Golden Globes, a causa delle accuse a Breik. «Mia madre non ha cresciuto un ipocrita», ha detto. Ed era stato battuto da Austin Butler, protagonista di «Elvis».

Il discorso sul palco

«Ringrazio l’Academy e la produzione A24 e il regista Aronfoski per la possibilità che mi ha dato di salvarmi con The Whale. Avete un cuore da balena, solo le balene riescono ad andare così in profondità» ha detto commosso Fraser. «Ho cominciato 30 anni fa a lavorare nel cinema e le cose non sono state sempre facili per me, tornare in superficie non è stato facile ma ci sono persone che me lo hanno permesso come i miei figli, il mio manager, sono molto grato all’Academy».

The Whalefilm la cui trama ruota attorno alla vita di un uomo patologicamente obeso interpretato da Brendan Fraser, segna il ritorno dietro la macchina da presa di uno dei più visionari e sfaccettati talenti del cinema contemporaneo: Darren Aronofsky. Il regista di Madre!Il Cigno Nero e Requiem for a Dream stavolta mette in scena un dramma straordinariamente intimo e teatrale, ispirandosi all’omonima pièce del 2012 scritta da Samuel D. Hunter – che firma anche lo script di questo adattamento cinematografico.

A far brillare il film sono sicuramente la superlativa performance di Brendan Fraser (La Mummia), che domina con maiuscolo talento una gamma emotiva vastissima, e quella della giovane Sadie Sink (Max in Stranger ThingsFear Street), che arricchisce di mille sfumature una parte non facile da gestire. Il cast di attori che troviamo ad affiancarli non è però da meno: eccellenti in particolare le prove Hong Chau (The MenuDownsizing) e Samantha Morton (la precog di Minority Report ma anche Alpha in The Walking Dead), mentre bravo ma con margini di miglioramento il quasi sconosciuto Ty Simpkins (Jurassic World) – forse l’unica scelta di casting rivedibile.

Il titolo di The Whale, la cui traduzione è «la balena», fa riferimento in modo figurato alla mole del protagonista ma anche al romanzo Moby Dick di Herman Melville (il cui titolo completo è Moby Dick, or The Whale), più volte citato in modo diretto e indiretto nella pellicola. The Whale, presentato in concorso al Festival di Venezia e in corsa ai premi Oscar 2023 con 3 nomination, è stato portato al cinema in Italia da iWonder Pictures il 23 febbraio e ancora non si sa quando arriverà in streaming sul mercato italiano. Oltreoceano il lungometraggio porta il blasonato marchio di A24 – alla prima collaborazione con Aronofsky.

THE WHALE, LA TRAMA DEL FILM 

Charlie (Brendan Fraser) è un professore d’Inglese, ma le sue lezioni si svolgono solo via Zoom e a telecamera spenta. L’uomo infatti si vergogna di essere un obeso patologico dal peso di oltre 270 kg ed è ormai immobilizzato in casa propria, dove vive isolato dal mondo e con la sola assistenza dell’amica Liz (Hong Chau). Dietro questa spirale di autodistruzione e reclusione c’è un trauma del passato, ma quando arriverà a fargli visita la problematica figlia Ellie (Sadie Sink), che aveva abbandonato 8 anni prima, il protagonista intravedrà la possibilità di fare finalmente qualcosa di buono della propria vita.