Bimba abusata dal nonno orco per anni ma in famiglia nessuno le crede: “Vedi troppi film”

Bimba abusata dal nonno orco per anni ma in famiglia nessuno le crede: “Vedi troppi film”


La terribile storia di abusi scoperta a Vibo Valentia dove nelle scorse ore la polizia ha arrestato il nonno

della piccola di 10 anni, un 69enne.

Abusata sessualmente dal nonno orco anche davanti alle sorelline più piccole ma, nonostante le sue

richieste di aiuto, nessuno in famiglia le avrebbe creduto lasciando che l’uomo continuasse a violentare la

piccola per anni. È la terribile storia di abusi in ambito familiare scoperta in Calabria dalla Squadra Mobile

di Vibo Valentia che nelle scorse ore ha eseguito un mandato di arresto nei confronti del nonno, un 69enne

residente in un paese del Vibonese dove si son consumate anche le violenze. Secondo il Gip che ha firmato

l‘ordine di custodia cautelare in carcere, dall’inchiesta emerge “un quadro univoco e privo di contraddizioni,

dal quale si evince un perpetrarsi, costante e reiterato, di abusi a danno della piccola, tutti drammatici, ma

alcuni caratterizzati da sconcertante gravità e inspiegabilmente tenuti nascosti dalla compagine familiare”.

Ad alzare il velo sulla terribile storia è stata una delle maestre della piccola che col tempo è riuscita a

carpirne la fiducia fino a farle confessare l’orrore che viveva ormai da anni. Solo davanti alla sua insegnante

la piccola di dieci anni ha rivelato gli abusi da parte del nonno che la andava a prendere a scuola per

portarla in luoghi appartati. Abusi che sarebbero iniziati quando aveva solo 8 anni e proseguiti

ininterrottamente nonostante le sue richieste di aiuto. Dai suoi racconti, prima alla maestra e poi agli

inquirenti con l’aiuto di psicologi, è emerso uno scenario agghiacciante. Il nonno la picchiava, le strappava i

capelli, la prendeva a pugni, la minacciava di morte, la costringeva a subire continuamente atti sessuali

tremendi, provocandole anche delle emorragie come stabilito da visite ginecologiche.

La piccola non sarebbe stata creduta dai parenti che l’avrebbero accusata di “vedere troppi film”. Anche la

madre della bimba pare sapesse ma sarebbe stata zittita dal resto della famiglia tanto da spingere la

bimba a girare dei video delle violenze che sarebbero stati ritrovati sui cellulari. A rendersi conto che c’era

qualcosa che non andava nella piccola e a raccoglierne le confidenze è stata però una sua maestra che

all’inizio di aprile ha presentato denuncia alla Squadra mobile. La madre della vittima, interrogata dalla

polizia, ha confermato e ha deciso infine di sporgere a sua volta formale querela.