Billie Eilish: ” Il bodyshaming ci fa schifo” la cantante torna a denuncia il fenomeno

Billie Eilish torna su una questione importante e fondamentale

Quella del bodyshaming è una tematica che Billie Eilish non si è mai esentata dall’affrontare. Già un anno fa o poco meno aveva dedicato all’argomento un cortometraggio girato da lei, Not My Responsability, nel quale in voice over affermava di non avere appunto alcuna responsabilità nel non corrispondere ai canoni di bellezza fissati da altri.

Oggi ritorna sull’argomento, in un’intervista a Vanity Fair che riprende un momento scottante, più che imbarazzante, risalente all’anno scorso. Ossia, la foto “paparazzata” di lei in tenuta “da casa”, prontamente sommersa da commenti ignominiosi ed irriferibili giunti da ogni parte in rete.

Dopo mesi, Billie si sente di commentare l’accaduto. “Penso che la gente attorno a me fosse più preoccupata di quanto lo ero io, perché la ragione per la quale in passato mi ferivo era il mio corpo. Per essere onesta, ho iniziato ad indossare vestiti larghi a causa del mio corpo“.

“Ero comunque molto, molto grata di essere stata in quel posto [famosa ma consapevole] nella mia vita, perché se fosse successo tre anni prima, quand’ero nel mezzo della mia orribile relazione con il mio corpo… Cinque anni fa, nemmeno mangiavo. Stavo a digiuno” racconta la cantante, riferendosi quindi ad un possibile passato di anoressia.Iscriviti alla nostra newsletter per non perderti
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“Mi ricordo di aver preso una pillola che mi hanno detto che mi avrebbe fatto perdere peso e mi ha solo fatto bagnare il letto, quando avevo dodici anni. Pazzesco. Pensavo che sarei stata l’unica ad avere a che fare con l’odio per il mio corpo, ma credo che anche Internet odi il mio corpo. Quindi è grandioso”.

“Internet odia le donne” conclude Billie, incalzata da chi la intervista. “Vorreste che fossi più piccola? Più debole? Più alta? Vorreste che stessi zitta? Le mie spalle vi provocano? Lo fai il mio petto? Il mio stomaco? I miei fianchi?” chiedeva sardonicamente nel suo corto. Domande che, purtroppo, sono più che attuali.

La cantautrice si è raccontata in una lunga intervista a “Vanity Fair Usa” in cui ha parlato anche dei suoi passati problemi con lʼaccettazione del proprio corpo e dellʼimpegno politico

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Ha conquistato il mondo a 17 anni ma la sua ascesa sembra essere solo all’inizio. Billie Eilish è tutt’ora la popstar da tenere d’occhio. Ha appena pubblicato il singolo “Lo Vas A Olvidar” in coppia con Rosalia e “Vanity Fair Usa” le dedica una lunghissima cover story in cui lei si racconta. Difficoltà comprese. “Quando ho scritto le canzoni del primo album non stavo bene – racconta -. Adesso la musica che faccio la sento completamente mia”.

Cantautrice, role model, esempio contro il body shaming, attivista sociale e politica in prima fila per far crescere una sensibilità ambientale ed ecologista tra i suoi fan come per supportare Joe Biden contro Donald Trump. Billie Eilish ha compiuto da poco più di un mese 19 anni ma a guardare il suo curriculum sembra di avere a che fare con una veterana. Quello che è sotto gli occhi di tutti quelli che la seguono è che sta crescendo a vista d’occhio, non solo artisticamente ma anche da un punto di vista personale. E lo spiega anche lei nella lunga intervista a “Vanity” dove torna su alcuni periodi della sua adolescenza tutt’altro che facili.

billie eilish vanity fair 2021
Vanity Fair

Un’adolescenza che l’ha vista affrontare momenti di autolesionismo e di rifiuto del proprio corpo. “Il motivo per cui mi tagliavo era a causa del mio corpo – racconta -. A essere sincera ho iniziato a indossare abiti larghi solo a causa del mio corpo “, dice Eilish. Quegli abiti indossati per evitare i commenti e gli sguardi della gente, ma anche per evitare di essere sessualizzata. E proprio quel look così diverso dalla quasi totalità delle altre popstar ha fatto di lei un esempio senza che Billie volesse diventarlo. “Ricordo di aver preso una pillola che mi diceva che mi avrebbe fatto perdere peso e l’unica cosa che mi ha fatto fare è pipì sul letto quando avevo 12 anni. Pensavo che sarei stato l’unica ad affrontare il mio odio per il mio corpo, ma immagino che anche Internet odii il mio corpo. Quindi è fantastico”. 

“Quando ho scritto le canzoni di ‘When We All Fall Asleep, Where Do We Go?” non stavo bene da un punto di vista psicologico – spiega -. Anche se amo quel disco e sento mie la maggior parte della canzoni”. Dall’uscita di quell’album ne è passata di acqua sotto i ponti. Fatta di Grammy vinti, canzoni per la colonna sonora di 007, nuovi singoli, un documentario di Apple+ su di lei, ma anche un percorso di terapia che le ha permesso di superare molte cose che la schiacciavano sin da piccola. La musica a cui sto lavorando “trasmette esattamente ciò che voglio – afferma -, non c’è una canzone o persino una piccola parte di qualche canzone che vorrei fosse diversa”. 

Billie Eilish e Rosalia, le due stelle del pop cantano insieme

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In tempi in cui si dice che i giovani non si impegnano e sono disinteressati ai problemi del mondo, Billie è anche l’esempio che non per tutti è così. La sua campagna per il voto negli Stati Uniti è stata intensa e sentita, culminata con quel “Votate per l’amor di dio!” urlato alla fine del concerto in streaming che ha tenuto a novembre. “Credo sia umano preoccuparsi, semplicemente non capisco come alla gente non possa interessare – dice -. I voglio avere dei figli e voglio che a loro volta loro abbiano dei figli”. E se Joe Biden e Kamala Harris l’hanno citata nei loro tweet, l’amministrazione Trump in un documento l’ha indicata come un’artista da non usare in una campagna di sensibilizzazione per il coronavirus. “Ero davvero orgogliosa di me stessa – afferma -. Decine di amici mi hanno mandato messaggi dicendo: ‘Siamo orgogliosi di te! Trump ha paura di te!”. 

Nell’articolo Billie affronta anche la questione sentimentale. “Ringrazio ogni giorno di essere single – dice – ma non allontano nemmeno nessuno. Mi piacerebbe avere qualcuno accanto ma al momento non ce l’ho”

www.elasticmedianews.it editor Nunzio Bellino