Bari, scopre che il figlio ha malattia irreversibile: mamma gli dona il rene e gli evita la dialisi

Bari, scopre che il figlio ha malattia irreversibile: mamma gli dona il rene e gli evita la dialisi


Il paziente, originario della Basilicata ma operato al policlinico di Bari, sarebbe stato costretto a sottoporsi

per tutta la vita alla dialisi se non avesse ricevuto l’organo. Quello eseguito a Bari infatti è un trapianto ‘pre

emptive’, ovvero con il paziente non ancora in dialisi dove i risultati finali sono nettamente migliori.

Quando ha scoperto che i medici avevano diagnosticato al figlio una malattia renale cronica e irreversibile e

che solo un trapianto istantaneo gli avrebbe permesso di evitare la dialisi a vita, non ci ha pensato su due

volte: gli ha donato un suo rene evitando l’inizio della dialisi. È accaduto al policlinico di Bari dove la donna

e il figlio, dopo il trapianto di rene, ora stanno bene e presto potranno tornare alla vita precedente. “È stata

una scelta di grande consapevolezza e coraggio” ha spiegato il professore Michele Battaglia, direttore del

reparto di Urologia del policlinico universitario del capoluogo pugliese.

In effetti, il paziente, originario della Basilicata, sarebbe stato costretto a sottoporsi per tutta la vita alla

dialisi se non avesse ricevuto l’organo. La velocità nel trovare un donatore prima che la situazione clinica

degenerasse è stata fondamentale ed è questa la grande novità di questo trapianto. Quello eseguito a Bari

infatti è un trapianto ‘pre emptive’, ovvero con il paziente non ancora in dialisi dove i risultati finali sono

nettamente migliori rispetto a un trapianto classico su un soggetto già dializzato.

Appena avuta la diagnosi della malattia del figlio, la madre dell’uomo, una donna di 65 anni, ha chiesto di

verificare la compatibilità per il trapianto. La famiglia è entrata così nel “programma trapianto da donatore

vivente pre emptive”, cioè con paziente non dializzato, dell’unità operativa di Nefrologia del policlinico di

bari diretta da Loreto Gesualdo. Gli esami clinici, che hanno visto il coinvolgimento di specialisti di diversi

settori medici, hanno confermato la compatibilità ed è arrivata l’autorizzazione al prelievo dell’organo a

scopo di trapianto. Una operazione perfettamente riuscita tanto che a 24 ore dall’intervento, la mamma ha

recuperato la mobilità e ha potuto anche far visita al figlio in reparto. “Il recupero funzionale del rene è

buono e il paziente presto potrà regolarmente tornare alla sua vita” hanno spiegato dall’ospedale.