ARSENIO LUPIN, IL LADRO PIU’ FAMOSO CHI E’ DAVVERO IL PERSONAGGIO?

Tutti, almeno una volta nella vita, si sono emozionati seguendo le avventure di Arsenio Lupin, protagonista non solo di fumetti e cartoni animati ma anche di una serie Netflix uscita l’8 gennaio 2021. Ma quale personaggio si nasconde dietro al celebre ladro gentiluomo?

Il suo vero nome è in realtà francese, Arsène Lupin, perché francese è la mente che ha ideato il suo personaggio: Maurice Leblanc. Nato nel 1864 e morto nel 1941, Leblanc è uno scrittore di racconti gialli che ha raggiunto il successo proprio grazie al suo personaggio più affascinante, il ladro gentiluomo. Il successo di Lupin spronò lo scrittore a trasformare i suoi iniziali racconti indipendenti fra loro in vere e proprie novelle, che continuò a scrivere fino agli anni Trenta.

Lupin è il Robin Hood dei tempi moderni, che ruba ai più ricchi ma per la maggior parte per suo guadagno personale. Tuttavia non mancano atti di spontaneo altruismo e galanteria verso i più bisognosi.

Sappiamo, però, che Leblanc si è ispirato anche a un altro celebre personaggio nello sviluppo di Lupin: Sherlock Holmes. Arthur Conan Doyle è un contemporaneo di Leblanc e, insieme ad Edgar Allan Poe, è considerato l’iniziatore del genere giallo.

Non a caso Lupin è ed era considerato la versione antagonista francese di Holmes. Una novella di Leblanc del 1983 è infatti intitolata “Arsène Lupin contre Herlock Sholmes: La Dame Blonde”, e figura i due omonimi personaggi in uno scontro a colpi d’ingegno e furberie.

Altre fonti suggeriscono che Leblanc si sia ispirato ad una figura realmente esistita nella scrittura del suo personaggio: Marius Jacob (Marsiglia, 29 settembre 1879 – Reuilly, 28 agosto 1954). Jacob fu un anarchico francese che rubava ai nobili per finanziare il movimento anarchico di cui faceva parte. Possibile che Jacob sia una delle fonti di ispirazione di Leblanc per la creazione dell’inafferrabile e scaltro Arsène Lupin.

Lupin è caratterizzato dalla genialità con cui mette in atto i suoi crimini,

tutti conditi con quel suo senso dell’umorismo che fa sembrare come se per

lui rubare non fosse altro che un gioco, un passatempo. Perfino le interazioni

e gli scontri con gli antagonisti – le forze dell’ordine, nella maggior parte dei casi

– sono smorzate dalle continue prese in giro da parte del protagonista. Particolarmente divertente è il rapporto che Lupin ha con il capo della polizia, l’ispettore Garimard. Nonostante le indubbie abilità investigative dell’ispettore e della polizia, Lupin riesce sempre a farla franca grazie alla sua naturale propensione per il furto e la sua abilità nella arti marziali, grazie alla quali è riuscito a trarsi in salvo in più di un occasione.

Nonostante Lupin possa sembrare all’apparenza una persona frivola nel suo umorismo e a tratti violenta, viene chiamato il ladro gentiluomo. E non a caso. Lupin non ricorre mai a violenza ingiustificata, preferendo invece ricorrere all’astuzia e all’intelligenza. È anche un uomo di gusti raffinati, in quanto gli oggetti dei suoi furti sono sempre opere d’arte di un certo gusto, che lui desidera genuinamente per piacere personale. Oltre a questo, all’affascinante figura del ladro non manca l’attrazione per il gentil sesso spesso ricambiata grazie alle sue straordinarie capacità di seduzione.

Effettivamente, Arsène Lupin è rappresentato dall’autore come un uomo di bell’aspetto e dall’abbigliamento elegante, perciò non è una sorpresa che sia popolare fra le donne. Indossa tradizionalmente un completo nero il cui mantello si vede svolazzare in giro dopo un suo furto, inafferrabile. Nelle copertine dei libri di Leblanc è rappresentato anche con un monocolo, un bastone ed un cilindro: il ritratto del perfetto gentiluomo aristocratico di quei tempi. Ed è così che verrà sempre ricordato.

www.elasticmedianews.it editor Nunzio Bellino