Lo scrittore e docente di Filosofia teoretica presso l’Università di Roma Tor Vergata Luigi Antonio
Manfreda torna in libreria con “Albino” (Palombi Editori), non il primo romanzo dell’autore ma il primo a
essere pubblicato.
Pagina dopo pagina viene raccontata la storia di un giovane medico che da York, la sua città di origine, si
sposta in un paese di montagna, Hony-town, sperando in nuove possibilità per la sua vita e per il suo
lavoro. In realtà il personaggio è mosso da una motivazione più profonda: ritrovare il padre di cui sa
pochissimo e che da tanti anni ha abbandonato la famiglia; intento in cui gioca, al tempo stesso, la
pressione della madre che non ha smesso di aspettarlo.
“Accanto alla produzione di studi filosofici ho sempre praticato la narrativa, in forme diverse, che non ho
mai pubblicato. Questa è la mia prima pubblicazione di un romanzo, che ho scritto in questi ultimi anni –
ha dichiarato l’autore.
Albino per come è scritto, e senza averlo davvero pianificato, muove qualche incerto passo in una direzione
opposta a ogni ‘culto della forma’.
Solo a posteriori, ‘a cosa fatta’, mi accorgo che questo testo corrisponde a quella specie di potenza
attrattiva, centripeta, che esercita in certe fasi storiche la riduzione: la scrittura deve farsi uguale a zero
per lasciar emergere il contenuto, che a sua volta deve farsi uguale a zero per essere compreso.
Volevo scrivere, per dirla semplicemente, un libro di avventure. Ho iniziato a scrivere racconti sin da
piccolo, quando ero un appassionato lettore di Salgari, Verne… Ho sempre amato i libri ‘di avventura’ con le
illustrazioni a colori, forse in futuro ne uscirà uno scritto da me, e chiederò a qualcuno dei miei amici artisti
di illustrarlo”.
“Da York a Hony-town, all’Australia e poi di nuovo a Hony, il testo è costruito su un paesaggio storico-
geografico, reale e immaginario al contempo, un profilo duplice che si riflette sul registro letterario in cui
la micrologia delle circostanze, talvolta avventurose, vissute dal protagonista, si declina in un processo di
formazione, non psicologica, quanto piuttosto esistenziale – spiega Caterina Di Rienzo. Il lavoro infatti non
giunge a un compimento-individuazione, a una soluzione finale del protagonista, perché nello svolgersi
degli eventi il movimento di fondo sotteso al testo è una sorta di tensione tra ciò verso cui desideriamo
andare, l’attesa di quanto può accadere, e la postura di una condizione umana fatta anche di una
inaggirabile immutabilità”.
Collocandosi tra il romanzo di formazione e l’avventura, Luigi Antonio Manfreda propone infatti
attraverso queste pagine un’opera in cui i lettori possono rispecchiarsi e, al contempo, riflettere sulla
condizione esistenziale.
Titolo: Albino
Autore: Luigi Antonio Manfreda
Editore: Palombi Editori
Anno di uscita: 2024
Pagine: 120
Costo: 19 euro
Nota biografica:
Luigi A. Manfreda, nato in Calabria nel 1961, vive a Roma, dove insegna Filosofia teoretica presso
l’Università di Roma Tor Vergata.
Dirige il Centro studi e documentazione Linguaggio e pensiero (CELP), le riviste Agalma e il cannocchiale.
È autore, fra l’altro, di Tempo e redenzione. Linguaggio etico e forme dell’esperienza da Nietzsche a Simone
Weil, Jaca Book, 2001 e di Il circolo e lo specchio. Sul fondamento in Hegel, Il melangolo, 2012; L’intimo e
l’estraneo. Scrittura e composizione del sé, Quodlibet 2021.)