Estate 2024: Dante e Shakespeare abitano a San Ginesio
Al via la seconda edizione del Premio nazionale di street theatre “Dante di Shakespeare”
Dopo un esordio di successo nell’estate di due anni fa, prende nuovamente il via il premio
biennale di street theatre “Dante di Shakespeare” e questa volta il baricentro della competizione
sarà tutto marchigiano.
Patrocinata dal Comune di San Ginesio e dalla Regione Marche, l ’edizione 2024 nasce dalla
collaborazione tra Fondazione Marche Cultura, Società Dante Alighieri, Fondazione
Einaudi, AMAT (Associazione marchigiana attività teatrali) e una realtà ormai prestigiosa del
teatro italiano come il Ginesio Fest, che vanta la direzione artistica di Leonardo Lidi e nomi di
grande richiamo come Remo Girone.
La competizione trova così una “culla” ideale: l’affascinante borgo marchigiano di San Ginesio
con la sua storia secolare vanta infatti legami tanto sorprendenti quanto intensi con Dante e
Shakespeare, che proprio adesso emergono per la prima volta.
LA COMPETIZIONE
La gara teatrale è aperta a tutti i generi d‘arte di strada, ma anche di teatro: attori, musicisti,
cantanti, acrobati, cantastorie, artisti del fuoco e tutte le altre varietà, tradizionali o innovative,
dello spettacolo di piazza.
L’idea ispiratrice è portare in mezzo alla gente comune, nelle strade e nelle piazze più
suggestive d‘Italia, la Divina Commedia grazie al linguaggio scenicamente “povero”, ma
infinitamente ricco di inventiva, del teatro shakespeariano.
San Ginesio, una delle località di maggiore fascino della regione adriatica, vera e propria “porta”
dei mistici Monti Sibillini, è detta anche “il borgo degli attori” e diventa così la location naturale
per la cerimonia di premiazione di questa nuova edizione.
COMUNE DI SAN GINESIO
A fornire la base per le esibizioni sarà il romanzo Dante di Shakespeare III, di Rita Monaldi e
Francesco Sorti, terzo di una trilogia che racconta la vita del poeta e la nascita della Divina
Commedia come se a narrarle fosse un dramma immaginario di William Shakespeare.
Le esibizioni si svolgeranno in tutta Italia nei mesi di luglio e agosto, mentre la premiazione avrà
luogo a metà ottobre nella cornice unica del borgo ginesino.
SAN GINESIO E DANTE
Monaldi & Sorti, autori del romanzo su cui si baseranno le performances in gara, durante le loro
ricerche hanno riscoperto documenti che rivelano i rapporti – finora sconosciuti – di Dante e del
figlio Jacopo Alighieri con l’area compresa tra Fermo e San Ginesio. Le scoperte gettano una
nuova luce sulla Divina Commedia, e sull’influsso del misticismo cistercense e francescano che
ha profondamente segnato le Marche. Proprio l’archivio di San Ginesio custodisce alcuni atti
notarili che testimoniano la presenza di personaggi legati sia a Dante che a Jacopo.
SAN GINESIO E SHAKESPEARE
San Ginesio ha dato i natali ad Alberico Gentili (1552-1608), il geniale fondatore del diritto
internazionale, fuggito dall’Inquisizione e riparatosi in Inghilterra, dove diventò consulente della
Corona e prestigioso docente ad Oxford proprio mentre a Londra trionfavano i drammi del Bardo
di Stratford dove si ritrovano puntualmente tutte le idee più moderne e innovatrici di Gentili. Ad
esempio, l’idea che la differenza di religione non può giustificare mai l’uso della violenza, e che
politica e teologia devono restare separate. Anche la guerra non può essere mai giustificata da
un arbitrio di potere, ma da un fondamento giuridico.
Gli studi più recenti (sia da parte inglese che italiana) hanno messo in luce che almeno tre
grandi opere di Shakespeare (Enrico IV, Enrico V, Troilo e Cressida) riprendono puntualmente le
proposte e gli argomenti di Alberico Gentili.
Alcune delle più celebri scene di guerra dell’Enrico V sembrano dettate da una precisa
conoscenza degli scritti di Gentili, che a sua volta si occupò di teatro e frequentò alcuni famosi
COMUNE DI SAN GINESIO
intellettuali molto vicini all’ambiente di Shakespeare, tra cui Giordano Bruno e John Florio. Le
idee di Gentili riprese da Shakespeare andavano bene per il vacillante sentimento nazionale
inglese (Enrico V chiama “inglesi” i suoi soldati gallesi, scozzesi e irlandesi, che commentano:
“La mia nazione! Cos’è la mia nazione?”), convincendo il pubblico che la sanguinosa guerra
contro la potente Spagna era una guerra giusta.