
Aggressione a colpi di mattone agli operai in protesta davanti alla Texprint . Tre sono finiti in ospedale
Assalto al picchetto di protesta di fronte alla stamperia tessile di Prato Texprint: gli ex operai dell’azienda,
che manifestano da circa quattro mesi dopo essere stati licenziati per aver denunciato la situazione di
sfruttamento lavorativo, sono stati malmenati dai proprietari della fabbrica stessa che li hanno aggrediti
dopo aver smantellato il picchetto.
Un vero e proprio attacco secondo quanto denunciato dal sindacato SiCobas quello nei confronti degli
operai in protesta davanti alla sede della stamperia tessile Textprint. Il gruppo di lavoratori di origine
pakistana da oltre quattro mesi sta protestando in seguito al licenziamento da parte dell’azienda di Prato
giunto per aver denunciato la situazione di sfruttamento che avveniva all’interno in fabbrica.
Tra gli aggressori ci sarebbe anche uno dei proprietari della Texprint
E quest’oggi un gruppo di uomini di nazionalità cinese, tra i quali era presente anche uno dei proprietari
dell’azienda tessile, ha aggredito a colpi di mattone gli operai in protesta così come denunciato da Luca
Toscano coordinatore di SiCobas: “Si tratta di un’aggressione squadrista a lavoratori in sciopero – ha
spiegato – hanno smantellato il picchetto, malmenato tre degli operai pakistani che presidiavano la zona in
quel momento”.
Tre degli operai sono stati soccorsi e trasportati in ospedale
L’aggressione è stata ripresa proprio da uno dei sindacalisti che era presente nel momento in cui il gruppo
di uomini si è scagliato contro i lavoratori in protesta. Pugni, calci e minacce da parte del gruppo armato di
mattoni. SìCobas ha fatto sapere inoltre che “per tre operai feriti è stato necessario l’intervento di
ambulanze” mentre altri due sono stati curati dal 118 sul posto. “L’aggressione – afferma sempre Luca
Toscano coordinatore provinciale del sindacato – è stata improvvisa ed è stato letteralmente distrutto il
presidio e sono stati rubati striscioni e altri oggetti”.