“Il falò del Saraceno”, uscito l’ultimo libro di Alessandro Sbrogiò

“Il falò del Saraceno”, uscito l’ultimo libro di Alessandro Sbrogiò

Alessandro Sbrogiò torna in libreria con il suo terzo romanzo, Il falò del Saraceno, pubblicato da


Bookabook e arrivato tra i finalisti del Premio Garfagnana in Giallo Barga Noir 2020 quando era ancora

inedito.
Se la musica è stata al centro della sua vita portandolo a calcare i palcoscenici dei più importanti teatri del


mondo e a incidere per case discografiche come Deutsche Grammophon e Sony Americana, la scrittura

rappresenta l’altro grande, vecchio amore mai dimenticato.
Sbrogiò in queste pagine porta i lettori in un’afosa estate siciliana alla fine degli anni Settanta. Tre amici si


imbattono in una notizia del passato: la notte del 28 luglio 1949, il signor Saraceno, tornato al paese natio

dopo una lunga assenza, si è dato fuoco sulla scogliera. A trent’anni di distanza, le cause del suo gesto


ancora non sono state chiarite. I tre giovani decidono, quindi, di evocare l’uomo e si ritrovano a dover fare i
conti con un mistero più grande di loro, che li porta a comprendere che nulla è definitivo, né l’amore, né
la vita e, a volte, neppure la morte.
“Questo è il mio terzo romanzo, – ha dichiarato l’autore – in realtà la prima versione risale a oltre
venticinque anni fa e l’ho riscritto un’infinità di volte, non solo per migliorarlo, ma anche perché dentro ci
vivevo benissimo, con il divertimento e l’emozione che spero arriverà al lettore. Mi hanno ispirato una casa
sul mare dove davvero è avvenuto un suicidio nel dopoguerra e la voglia di raccontare la East Coast siciliana
della fine degli anni Settanta, con le scogliere incontaminate ma anche le raffinerie inquinanti, e soprattutto
le chitarre distorte della gioventù ingenua e disobbediente che eravamo. Tutto il resto l’ho inventato”.
Tra realtà e finzione, Alessandro Sbrogiò ci fa conoscere la terra siciliana di quegli anni, tanto da sembrare
di sentirne i profumi, vederne i paesaggi e gustarne i sapori, al fianco di una gioventù disorientata e
psichedelica, sempre alla ricerca di una verità, una qualunque.

Dati tecnici
Uscita: 13 gennaio 2022
Costo: € 16,00
Casa Editrice: Bookabook
Collana: Narrativa
N. pagg: 249
Isbn: 9788833236407
Sinossi
Estate del 1979, East Coast siciliana. Franz, Gerardo e Pirata sono tre amici alle soglie della maggiore età.
Vivono in una cittadina che a levante si affaccia sul mar Ionio e a ponente è assediata dal polo industriale:
un piccolo universo in continua espansione, fatto di ciminiere, serbatoi e serpentine luminose. A quelle
latitudini il continente è lontano e i tre ragazzi si sentono esiliati, sospesi in un tempo che potrà finire solo
con una fuga. Preoccupati di fare la fine di Montecristo, un farfugliante barbone, icona del fallimento di chi
da quell’immobilismo è stato sopraffatto, i protagonisti si consolano con una smodata passione per la
cannabis e i suoi derivati, si ubriacano di rock d’importazione e pianificano il futuro. Per puro caso si
imbattono in una storia vecchia di trent’anni: il signor Saraceno ritorna al paese dopo dieci anni di assenza,
restaura una casetta sul mare e poco dopo si dà fuoco come un bonzo. I tre giovani, dopo averci ricamato
sopra, preferirebbero ignorare l’accaduto, ma entra in scena la coetanea Camilla, solitaria milanese in
vacanza, che li convince dell’importanza di approfondire l’argomento, soprattutto in merito ad Amandine,

l’amante francese del suicida, di cui è rimasta solo una lettera, dove in poche righe dà il benservito al signor
Saraceno e comunica che non si sogna nemmeno di sbarcare in Sicilia, anzi si trasferirà a breve in Australia.
Al contrario, c’è chi a Saraceno è indissolubilmente fedele, cioè il professor Lo Bello, docente in pensione,
ecologista ante litteram e amico intimo del suicida, che da una parte cercherà di far riflettere i ragazzi
sull’inquinamento provocato dalla Las Vegas degli idrocarburi e dall’altra non lesinerà in versioni varie e
differenti sulle cause che hanno spinto all’estremo gesto l’amico. Montecristo continua a entrare e uscire
dalla vicenda, sospettato di sapere più di quello che lascia intuire, così come il barbiere della piazza, che
però ricorda bene i giorni precedenti lo strano suicidio, quando si aggirava per il paese un motociclista
impegnato a chiedere di Saraceno con inconfondibile accento francese. Francese è anche il vecchio
quotidiano dalla data sospetta che viene ritrovato dai ragazzi nella casetta sul mare, contenente la ricetta
delle madeleine di proustiana memoria, indizio che lascia pensare che forse la misteriosa amante francese,
contrariamente a quanto affermato nella lettera, da quelle parti si è fatta vedere. Alla luce di queste
scoperte Camilla non potrà più nascondere il vero motivo per cui si trova in Sicilia, scatenando così il
precipitare degli eventi e il conseguente insospettabile finale.
Biografia
Alessandro Sbrogiò è nato a Catania nel 1963 e fin dalla pubertà ha sposato la musica, che per lunghi anni è
stato il suo lavoro. Diplomato in contrabasso al Conservatorio di Venezia, è stato fra i fondatori della Venice
Baroque Orchestra, con la quale ha calcato i palcoscenici dei più importanti teatri del mondo e inciso per
case discografiche come Deutsche Grammophon e Sony Americana. Più recentemente ha fondato la
Magister Espresso Orchestra e per questo ensemble ha composto e prodotto l’album “Banda Vaga”
(Freecom Edizioni). Mai sazio di nuove esperienze ha scritto musica per il teatro e l’audiovisivo. Ha inoltre
collaborato con il regista e rapper congo-americano Selé M’Poko e composto e arrangiato tutte le parti
orchestrali dell’ultima psichedelica pop suite “Storia di Tich” del cantautore Andrea Tich (per altro
personaggio del romanzo). Pur soddisfatto della strada intrapresa, non ha mai dimenticato un altro vecchio
amore: la scrittura. Nonostante i sensi di colpa ha continuato a frequentarla segretamente nelle camere
d’hotel di mezzo mondo, nelle sale d’attesa degli aeroporti e sorvolando diversi oceani. Fino a quando, nel
2017, la relazione è venuta alla luce a causa del libro “Cadenze D’Inganno”, classificatosi al primo posto al
Premio Lorenzo Da Ponte 2017, indetto dalla Casa Editrice Diastema Studi e Ricerche e presieduto da
Antonia Arslan. Diastema ha poi pubblicato il volume che ha ricevuto una menzione speciale al Festival
Giallo Garda. Nel 2018 Diastema ha deciso di pubblicare anche “Orchestra Tipica Madero – tango noir”,
secondo romanzo di Sbrogiò, menzionato anche questo al Festival Giallo Garda 2019 e al Concorso
Letterario la Quercia del Myr 2019. Il suo terzo romanzo, “Il falò del Saraceno”, edito da Bookabook, da
inedito è stato uno dei finalisti del Premio Garfagnana in Giallo Barga Noir 2020.